giovedì 16 aprile 2009

Vauro, informazione e opinione pubblica. Il capovolgimento di diritti, libertà e decenza

Vauro sospeso. Ho visionato le vignette e credo che nessuna persona con un briciolo d’intelligenza e buona fede (ma ormai è chiaro che la combinazione delle due caratteristiche individua una minoranza degli italiani) possa pensare che rechino offesa a qualcuno. Esse sono, al contrario, un atto di denuncia dovuto nei confronti delle responsabilità di chi doveva evitare il disastro, nei confronti del protagonismo mediatico della politica, nei confronti di un premier che si lascia andare anche di fronte alla tragedia ad imperdonabili lapsus verbali, nei confronti dello sciacallaggio di molta informazione.


Il caso non mostra “semplicemente” la pavidità e la condizione di servitù di un’ “informazione” che teme ogni atteggiamento critico, mentre promuove sensazionalismo e triviale intrattenimento spacciato per notizia; dimostra anche la deriva ormai incontrollabile di un’opinione pubblica che non si preoccupa di difendere la libertà d’espressione (anzi, verosimilmente non comprende nemmeno il pericolo), ma è pronta a perdonare le “battute” di un premier che consiglia alle vittime del terremoto dell’Aquila di prendere la loro condizione come una vacanza; queste sì, atroci, gratuite, indelicate. Ad essere buoni. Eppure queste ultime, da molti, non sono percepite come offensive; la satira, si. Per vedere i segni di questo capovolgimento dei diritti, della libertà e della decenza basta leggere i titoli di oggi dei giornali asserviti alla monocrazia del Cavaliere, come Libero: “Vauro sospeso perché non si scherza sui morti”. Bugia. Plauso incondizionato, invece, al premier e nessuna nota critica per le sue "gaffe", che invece dovrebbero offendere davvero.

2 commenti:

francesco ha detto...

Si sa che ogni potere cerca di imbrigliare l'informazione a proprio vantaggio, a questo comportamento, in passato, si era sopperito usando la cosiddetta "divisione delle poltrone" dove ogni partito presente in parlamento aveva l'opportunità di inserire nella gestione dell'informazione pubblica una persona di sua fiducia, questo, se pur imperfetto è un modo per evitare prevaricazioni.
Nell'attuale situazione socio politica, dove la maggioranza, pur avendo tutti i requisiti per governare, cerca di coinvolgere nelle sue decisioni anche l'opposizione e l'opposizione, divisa al suo interno, a tratti si lascia coinvolgere, denota un cambiamento sostanziale nell'approccio alle problematiche sociali, non più contrapposto, almeno apparentemente, ma di ricerca di condivisione.
Ciò porta la maggioranza ad avvalersi di comportamenti che vanno al di la delle sue competenze istituzionali, autorizzandola a portare in parlamento proposte di legge decisamente in contrasto con la costituzione stessa.
E' in questo quadro che va inserita la decisione di sospendere Vauro, dal momento che la politica è alla ricerca di una identità unitaria, ogni voce contraria deve essere messa a tacere per non compromettere tale processo.
Questo processo va visto anche alla luce di un deciso spostamento a destra dell'elettorato italiano, sia esso cosciente o semplicemente emozionale, che a dato modo a personaggi come Berlusconi, di appropriarsi dei poteri dello stato per portare avanti una politica, oltre che economica liberista, di snaturamento dei valori nati, sia dalla lotta contro il fascismo sia dalle lotte degli anni 60-70-80 per l'applicazione dei diritti sanciti dalla costituzione.
Non c'è da meravigliarsi se la tendenza odierna è quella di riportare l'informazione ai livelli pre democrazia perché, viste le mire Berlusconiane a incentrare "maggior potere nelle mani del premier (sue) e le leggi tipo bio testamento, che hanno come unico scopo quello di difendere una sola parte dei valori esistenti, è ovvio che l'intento è di porre un sostanziale freno alle libertà individuali ritenute, erroneamente, limite ad una società "perfetta".
francesco

Ribellula ha detto...

Aggiungo: le responsabilità politiche del PD per questo clima di falsa concordia sono enormi.