"La vita umana sia riconosciuta sempre come soggetto inalienabile di diritto e mai come oggetto sottoposto all'arbitrio del più forte". Lo ha affermato Benedetto XVI nell'udienza ai membri della Pontificia Accademia per
Secondo il Pontefice, ''senza principi universali che consentono di verificare un denominatore comune per l'intera umanità, il rischio di una deriva relativistica a livello legislativo non e' affatto da sottovalutare'' (ANSA)
Siamo alle solite (giusto per "commemorare" come si conviene Eluana): non ha ancora capito che questo principio universale esiste ed è l’opposto di quello che lui stesso pretende e concretamente ispira , dettando l’agenda di una classe politica più che mai cinica, opportunista e servile nei confronti dei desiderata d’oltretevere. Questo principio è la libera scelta individuale; è un principio universale e lo è, o dovrebbe esserlo, molto di più di quello che decide lui. Lo stato etico, quello pericoloso, è quello che vuole imporre una vita farmacologica, non voluta dall'interessato/a, laddove questa volontà sia accertabile o da chi ne rappresenta di diritto e moralmente la volontà.
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