lunedì 15 marzo 2010

Forme permanenti della demagogia

[Avevano una] perfetta conoscenza delle passioni, dei pregiudizi, delle suscettibilità, dei vizi e delle virtù, del grado di cultura e dell’ignoranza del popolo con il quale dovevano trattare. Sentivano ogni battito del polso popolare e ne capivano il significato; sapevano valutare al millesimo quel minimo di verità che era necessario a soddisfare l’appetito del pubblico e comprendevano e misuravano alla perfezione la capacità con cui la mentalità popolare poteva assimilare le falsità. Erano maestri di ogni artificio per ingannare e fuorviare, e di ogni trucco atto a generare speranza, fiducia o rabbia… Conoscendo così bene la loro platea, la giuocavano con tatto e risultati meravigliosi. Completavano i loro eserciti, consolidavano il loro sistema finanziario, controllavano la stampa e tacitavano l’opposizione con la stessa ingegnosa e impudente impostura.

Estratto da un libro sulla guerra civile americana (1861-65) che sto leggendo. La critica che vi si legge è rivolta dalla Southern Review a Lincoln e alla classe dirigente da lui guidata.

Southern Review, I (1867), cit. in P. H. Buck, La Riunificazione (1865-1900), Il Mulino, Bologna, 1963, p. 66

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