Non siamo, né siamo mai stati in Afghanistan in missione di pace, ma in guerra. E non per difendere la democrazia, ma in forza della convinzione che questo sia l’unico modo per salvaguardare i nostri livelli di benessere e perpetuare i nostri stili di consumo.
Sarebbe desiderabile almeno un po’ più di onestà, e sempre di più dopo ogni tragica perdita, invece della solita retorica dell’eroismo, che si nutre di sangue necessario.
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