martedì 20 maggio 2008

Immigrazione: l'anomalia italiana

“La situazione dei Rom in Italia è orribile”. Ad affermarlo è Viktoria Mohacsi, europarlamentare ungherese di etnia rom e osservatore Ue incaricato di monitorare la situazione dei campi rom. E aggiunge: “È incredibile che in un paese democratico ci siano persone che vivono senza diritti e senza documenti anche se sono qui da 40 anni”.

L’europarlamentare, che è giunta in Italia a seguito degli incresciosi episodi di Ponticelli, ha lanciato l’allarme dopo aver visitato, sabato, due campi nomadi a Roma: quello di Castel Romano e il Casilino 900, nel quale vivono oltre 1400 persone. In che stato? “Ho visto più di mille persone che vivono in condizioni orribili. (… ) Non sono garantite le minime condizioni di igiene e di sicurezza. Non c'è acqua, non c'è corrente elettrica, le persone vivono in baracche fatiscenti, umide, sporche, tutto è assolutamente precario. Sono negati i diritti umani e civili basilari come l'assistenza sanitaria e l'accesso alle scuole. Non esiste nulla di simile negli altri paesi europei", ha dichiarato la Mohacsi in un’intervista rilasciata a Claudia Fusani per La Repubblica.

L’anomalia italiana in realtà è preesistente e di lungo periodo, come si evince dalle parole della stessa Mohacsi: “Sono preoccupata per ciò che avviene in Italia, dove bambini appartenenti alla terza generazione di immigrati non hanno ancora i diritti fondamentali di cittadinanza”.
Insomma, l’integrazione è sempre stata carente e i motivi vengono da lontano, ma le misure del nuovo governo stanno provocando un’ondata di xenofobia, le cui premesse sono state poste già durante la campagna elettorale, preparando il terreno all’equazione: rom uguale romeno uguale criminale: “La responsabilità della politica è proprio questa: aver semplificato il messaggio. Non è affatto positivo per un partito come quello che ha vinto le elezioni in Italia che la campagna elettorale si sia basata soprattutto sul sentimento antirom. Questa non è politica. Crea solo risentimento, incita all'odio, a sparare nel mucchio” – ha dichiarato ancora la Mohacsi.

La visita della deputata di Strasburgo giunge mentre in Italia dilaga la caccia al rom e sorgono sempre più spesso ronde organizzate alla buona, a Roma come a Milano, armate di coltelli, pistole e bombe molotov; si moltiplicano gli episodi di razzismo e la stessa polizia sta inasprendo le misure non esitando a ricorrere a metodi lesivi dei diritti della persona: radendo al suolo baracche e lasciando famiglie in strada (è accaduto a Pisa, come riporta un articolo sull’Unità di giovedì scorso a firma Marco Filippetti), o procedendo a sequestri sommari con annessi pestaggi, come riferisce la Mohacsi nella già citata intervista.

Intanto dall’estero si vede con chiarezza quello che, incredibilmente, molti faticano a riconoscere. Ma mentre la Spagna, per voce del ministro del Lavoro e dell’Immigrazione Celestino Corbacho, rimprovera l’esecutivo Berlusconi che il Pacchetto Sicurezza si basa sulla criminalizzazione dei diversi, un nuovo coro di proteste si alza per rispedire al mittente critiche in realtà fondatissime, che riflettono una forte e condivisa apprensione per l’anomalia italiana.

Oggi l’europarlamentare Mohacsi, che ieri ha visitato anche i campi nomadi di Napoli, portando a termine il suo viaggio nella paura rom, sarà di ritorno a Strasburgo, dove sottoporrà al Parlamento europeo il suo rapporto su quanto ha visto e ascoltato. Non c’è dubbio che sarà un rapporto molto negativo, anche perché i campi nomadi di Ponticelli, ormai in stato d’abbandono dopo l’incendio appiccato qualche giorno fa, e di Poggioreale le avranno almeno confermato l’impressione maturata a Roma.

La gestione dell’intera problematica dell’immigrazione sta alienando all’Italia le simpatie dell’Europa. Anche perché si basa, oltre tutto, su di un calcolo politico sbagliato: Maroni e il governo non sanno, o non vogliono rendersi conto che la stretta sull’immigrazione, che pure è arrivata in mezza Europa, è stata almeno attuata dopo il riconoscimento dei diritti, non prima, come invece sta accadendo da noi.