mercoledì 9 luglio 2008

La piazza spiazzata

La manifestazione di martedi, organizzata da MicroMega e fortemente voluta dall’IdV, se da una parte va riguardata positivamente per l’elevata partecipazione, d’altra parte ha palesato le enormi difficoltà di ricompattare un fronte della sinistra, che pure dovrebbe focalizzarsi esclusivamente sull’emergenza democratica che il Paese sta attraversando.

E invece si disperdono le forze in obbiettivi del tutto secondari, se non in inutili invettive. Doveva essere una manifestazione contro le leggi-canaglia e in parte lo è stata, ma sono apparsi fuori luogo gli attacchi al Presidente Giorgio Napolitano, portati soprattutto da Grillo, per il via libera al lodo Alfano. Questo non significa che singole scelte non possano essere criticate, ma il rispetto per la persona e per la carica che ricopre è dovuto. Così come è apparso fuori luogo e immotivato l’aut-aut lanciato da Veltroni a Di Pietro dagli studi di Matrix: “o con noi o con la piazza”, ha sentenziato il leader del PD, sancendo una spaccatura con l’ex magistrato, prima prezioso alleato in funzione elettorale e ora sempre più chiaramente separato in casa. Ma vista l’inefficacia, per non dire l’immobilismo e l’ingenua condiscendenza dell’opposizione condotta fin qui dal PD, è comprensibile, e probabilmente positivo a sinistra, che Di Pietro giochi fino in fondo la carta dell’antiberlusconismo, che può far avvicinare all’IdV anche una quota dell’elettorato di Sinistra che alle elezioni del 13 e 14 aprile gli ha preferito Veltroni cedendo al ricatto del voto-utile.

Il problema è che al di fuori della diarchia PdL-PD fatica a nascere un’alternativa credibile e le iniziative per arginare la deriva antidemocratica delle leggi ad-personam di Berlusconi, di per sé encomiabili, finiscono inevitabilmente per essere cavalcate dai capipopolo alla Grillo, che si inscrivono in realtà nello stesso fenomeno di svuotamento di senso della politica, imprimendo alla protesta una spinta decisa verso la china del populismo, malgrado le migliori intenzioni degli organizzatori. Finché le cose staranno così, Berlusconi, sommessamente, ringrazierà.

Sono convinto che molte persone che hanno preso parte alla manifestazione vorrebbero qualcosa di diverso, un’alternativa, se solo sorgesse; ma è chiaro che è tempo di costruire, con pazienza e con passione civile, una piattaforma di valori comuni che permettano di situarsi alla stessa distanza dalla voragine del qualunquismo e dal berlusconismo.

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