Rachel Donadio, New York Times
COME CI VEDONO - Il fatto: David Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi. Secondo il tribunale di Milano che ha emesso la sentenza, l’avvocato inglese avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi, attraverso il manager Fininvest Carlo Bernasconi, la somma di 600mila dollari per testimoniare il falso ai processi per i casi di tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian alla fine degli anni Novanta. La contraddizione della vicenda è palese: esiste un corrotto ma non un corruttore, poiché grazie al lodo Alfano il premier, almeno per ora, non può essere perseguito. Solo
Come è stata recepita la condanna dalla stampa anglosassone? Il caso di David Mills ha avuto larga eco in Inghilterra, dove l’avvocato è molto conosciuto per essere l’ex marito della parlamentare Tessa Jowell, ministro incaricato dei giochi olimpici che Londra ospiterà nel 2012. L’inglese The Guardian non manca di ravvisare il paradosso giuridico, sottolineando come sia “probabilmente la prima volta in Italia che qualcuno viene riconosciuto colpevole di essersi fatto corrompere senza che venga identificato il corruttore”. Peter Popham, in un commento su The Indipendent, ricostruisce la carriera dell’avvocato inglese enfatizzandone la “spregiudicatezza”, un tratto che, a detta del giornalista, condividerebbe con il suo controverso cliente.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, Rachel Donadio scrive sul New York Times: “Nella logica capovolta della politica italiana, la sentenza sembrerebbe una sconfitta solo per Mills, ma per Berlusconi, che nei 15 anni in cui ha dominato la scena politica italiana è riuscito a trasformare ogni ostacolo legale in un vantaggio politico, appare piuttosto come l’ennesima vittoria.”
Fuori dall’Italia l’entità e le reali connotazioni culturali di quello strano “circo” che è la politica nostrana sono a volte difficili da afferrare. “La condanna è politicamente imbarazzante per Berlusconi” scrive il Washington Post non senza un pizzico d’ingenuità: il quotidiano americano, evidentemente, è convinto che esista ancora qualcosa capace di arrecare imbarazzo al Cavaliere.
Nessun commento:
Posta un commento