giovedì 9 aprile 2009

The Times: la carriera politica di Berlusconi è una cronistoria di esternazioni inopportune

Silvio Berlusconi è giunto al suo terzo distinto mandato come primo ministro italiano. Quando perse l’incarico per la seconda volta, nel 2006, il suo successore, Romano Prodi, promise agli italiani un “governo serio” —. La frase era ben pesata. Le critiche nei confronti di Berlusconi si sono generalmente concentrate sui suoi controversi affari e sullo sfruttamento della sua posizione di magnate della televisione a proprio vantaggio.


Un’altra obiezione nei suoi riguardi è la sua inopportunità. Questa settimana ha suggerito a coloro i quali sono rimasti senza una casa a causa del terremoto più devastante degli ultimi trent’anni in Italia di prendere la cosa come se si trattasse di un campeggio.


Chiamare questo consiglio indelicato farebbe correre il rischio di farlo apparire una verità enunciata bruscamente. È piuttosto una prova della cialtroneria che è una caratteristica ricorrente dell’ufficio politico di Berlusconi.


I rumorosi saluti di Berlusconi al Presidente Obama al vertice del G20, la scorsa settimana, hanno infastidito persino una figura composta come la Regina — come i giornali italiani hanno immediatamente notato. È stata, nonostante ciò, un episodio meno atroce della galanteria tentata apostrofando il neoletto presidente Obama come “abbronzato”.


La difesa di Berlusconi nei confronti delle critiche consiste nel lamentarsi che i suoi critici non hanno senso dell’umorismo. Ma è davvero difficile immaginare una qualsiasi epoca nella quale i suoi motti di spirito sarebbero stati classificate come spiritosaggini. Ha suggerito che un ottimo motivo per investire denaro in Italia sia l’abbondanza di belle segretarie. Una volta si è vantato di aver sedotto il presidente finlandese [Tarja Halonen] per assicurarsi il suo consenso per una certa decisione.

Queste osservazioni sortiscono un effetto molto peggiore che squalificare metà della popolazione. Mettono in imbarazzo i compatrioti di Berlusconi, e sviliscono il suo ufficio.


Tratto da: The Times: Touched by crassness, 9/4/2009 (trad. mia)


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