venerdì 15 maggio 2009

Com'è possibile stupirsi ancora delle gag dell'intrattenitore italiano di punta?


Celestine Bohlen in un recente articolo per il
New York Times


Come è possibile essere ancora stupiti da Silvio Berlusconi, l’intrattenitore italiano di punta e il primo ministro che è stato più a lungo in carica dal secondo dopoguerra?

Certamente non lo è sua moglie, dopo 19 anni di matrimonio [segue una sintetica esposizione delle ben note vicende].

É buffo come Berlusconi, malgrado le sue buffonerie, riesca a focalizzare l’attenzione sul vero problema dell’Italia, che non è il suo debito pubblico, il più alto nell’area dell’euro, o i pericoli della rischiosa ambizione della Fiat di diventare un gigante globale del settore automobilistico.

Il problema riguarda la leadership. Grazie ai cambiamenti introdotti da Berlusconi appena prima di lasciare il governo nel 2006, i leader dei partiti italiani sono stati trasformati in direttori hollywoodiani del casting, con tutte le prevedibili conseguenze.

In base alla nuova legge elettorale italiana, gli italiani votano per i partiti, non per i candidati, permettendo ai capi politici di determinare chi entrerà nelle loro liste e quindi chi verrà eletto. L’idea era di dare all’Italia un sistema bipartitico e scoraggiare la proliferazione di piccoli partiti che in passato hanno indebolito i governi.

A causa dell’implosione dell’opposizione italiana di sinistra, la nuova legge ha semplicemente rafforzato il potere e la visibilità di un attempato Lotario, che continua a sedurre l’elettorato italiano nello stesso modo spudorato con il quale insegue giovani donne.

Non è sorprendente che Berlusconi, che ha usato il suo impero televisivo basato su una scuderia di starlet per far decollare la sua carriera politica, ora passi a trasformare delle showgirl in politici. (…)

La cosa è andata avanti per anni. (…)

È volgare, patetico, offensivo, comico, ma ciò che colpisce è che tutto questo funzioni con gli elettori. Due terzi dei 900 intervistati italiani questa settimana hanno mostrato di non aver cambiato la loro opinione, nemmeno dopo l’eco della richiesta di divorzio da parte di sua moglie. Lo stesso Berlusconi si è autoproclamato uno dei leader più popolari al mondo — il che, triste a dirsi, è vero.

“Gli italiani sono afflitti da uno strano desiderio di schiavitù,” ha detto una volta l’ex president Carlo Azeglio Ciampi, secondo la rivista tedesca Der Spiegel. Preferiscono ridere del comportamento indecente del primo ministro piuttosto che discutere del deficit di bilancio, ha aggiunto.

E Berlusconi non si ferma. (…) Questo è diventato il leitmotiv dell’era Berlusconi, una routine alla quale ricorrere per riempire l’aria, come un cabarettista, con uno scherzo familiare che non è per nulla divertente.

Nessun commento: