lunedì 18 maggio 2009

Intervistato da "The Times", Luttazzi accusa Berlusconi di censura


Luttazzi equipara i livelli di libertà di stampa a quelli del Fascismo: “Oggi non ti uccidono. Ma ti mandano al confino mediatico”

“Berlusconi è diventato come Superman, ma non c’è kriptonite”

Nella sua prima intervista rilasciata a un giornale britannico Luttazzi ha accusato il 72enne miliardario di aver orchestrato una campagna per impedire ai giornalisti e ai comici di far sentire anche il più piccolo grado di dissenso in televisione.

Il comico – ricorda The Times - è stato citato per 20 milioni di Euro da Berlusconi dopo essere stato accusato di diffamazione durante un’intervista televisiva nel 2001. Dopo aver aspettato quattro anni durante i quali il caso si è trascinato per i tribunali, Luttazzi ha vinto.

Luttazzi afferma che tutt’oggi per lui è praticamente impossibile trovare lavoro in un Paese dove la maggior parte dei media mainstream è di proprietà del potente soggetto al quale erano indirizzate le sue beffeHo vinto,ha detto Luttazzi. “Ma ormai il danno era fatto”.

In un paese nel quale si contano molti talkshow di argomento politico in prima serata, prosegue “The Times“, Luttazzi era inusuale per il suo stile deliberatamente provocatorio. Luttazzi si fece una reputazione per i suoi scherzi di cattivo gusto e per la sua violenza nello scagliarsi contro i tabù religiosi, sessuali e politici che i suoi concorrenti televisivi non volevano toccare.

Luttazzi sostiene che la continua evasione, da parte di Berlusconi, delle domande sulla sua relazione con Noemi Letizia rappresenta il culmine di anni di striscianti restrizioni sulla libertà di stampa.

“Berlusconi è diventato come Superman, ma non c’è criptonite,” ha detto. “Il danno è stato fatto e la democrazia è stata corrotta. Non siamo più un paese pienamente libero.” Crede che le brutte conseguenze della sua fatidica intervista del 2001con il giornalista Marco Travaglio, fosse un segno di avvertimento di ciò che sarebbe venuto dal regime berlusconiano.

Il quotidiano britannico ricorda le vicende che portarono all’ “editto bulgaro”:

Il presentatore aveva invitato Travaglio al suo talk show sul canale si Stato RaiDue durante la campagna elettorale per discutere del suo nuovo libro, che esaminava la nascita dell’impero mediatico di Berlusconi. Durante la trasmissione discussero delle presunte connsessioni con la Mafia di Marcello Dell’Utri, il politico siciliano che è stato il braccio destro di Berlusconi e fondatore del suo partito politico, Forza Italia.

La trasmissione fu cancellata, nonostante la dichiarazione dei produttori che si dissociarono dalla decisione. Berlusconi querelò [Luttazzi] personalmente. Dovette inoltre difendersi da alter tre cause legali: una da parte di Fininvest, la società finanziaria di Berlusconi; una da parte di Mediaset, il canale commerciale fondato da Berlusconi e di cui rimane il maggior azionista; e un’altra causa da Forza Italia.

Tre mesi dopo Berlusconi trionfò alle elezioni, aggiudicandosi il suo secondo mandato non consecutivo come primo ministro. “Immaginate Gordon Brown che fa causa a Paul Merton perché non gli piace quello che dice in Have I Got News for You!. Il problema è il sistema politico. Questo viola due libertà, la mia libertà personale di esprimermi, e quella del pubblico di ascoltarmi.

“Questa è censura ed è inaccettabile”

Il presentatore osserva che da allora Dell’Utri è stato riconosciuto colpevole di frode fiscale, falso in bilancio e concorso in associazione mafiosa con la Mafia siciliana.

È stato condannato a più di dieci anni di carcere ma non ha mai scontato pene detentive.

Luttazzi non può nascondere la sua rabbia “Su di me l’editto bulgaro ha ancora un forte effetto” Si riferisce all’infame commento del primo ministro durante una visita di Stato in Bulgaria nel 2002. Riferendosi a Luttazzi e da altri due giornalisti televisivi, Enzo Biagi e Michele Santoro, Berlusconi disse: “L’uso che hanno fatto della televisione pubblica pagata con i soldi di tutti, è criminale. Credo che sia un dovere della nuova gestione [della televisione di Stato, la Rai] di fare in modo che questo non accada di nuovo”

Tutti e tre si videro cancellare le loro trasmissioni, sebbene le autorità avessero negato che ci fosse una qualsiasi connessione con i commenti di Berlusconi. Non sono i soli. Nel 2003 l’attrice comica Sabina Guzzanti si vide cancellare il suo spettacolo televisivo, RaiOt, dopo essere stata citata per diffamazione da Mediaset.

(…) Luttazzi, che lavora a teatro, dice: “É stato difficile per me.” Non c’è più un solo programma satirico nelle televisione italiana. [Luttazzi] confronta i livelli di libertà di stampa in Italia con il periodo fascista. “Oggi non ti uccidono, ma ti mandano in esilio mediatico.”

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