martedì 2 giugno 2009

Elezioni europee: usciamo dall'impasse del ricatto del "voto utile" e scegliamo un voto di resistenza

Un pericolo da scongiurare

Chi governa il Paese, in modo sempre meno democratico, considera le elezioni europee di questo fine settimana come un’importante, ulteriore occasione per rafforzare il proprio consenso, trasformandole in una sorta di plebiscito. Non a caso il cavaliere ha scelto non lo strumento dei comizi, ma i megafoni delle televisioni per la sua campagna elettorale. Inutile dire, dunque, che chiunque abbia a cuore la democrazia dovrebbe votare qualsiasi cosa fuorché il PdL.

Ma cosa può fare chi, in modo del tutto legittimo non si riconosce né nel PdL né nel PD, e tuttavia crede che una Sinistra laica, democratica, liberale e socialista possa e debba esistere?

Le responsabilità del PD

Non è un caso che io abbia usato quattro aggettivi, che non qualificano in nessun modo il PD! Lascio a chiunque si riconosca in questi valori, infatti, di valutare come il PD li abbia sistematicamente disattesi.

In sintesi, il PD ha una pesante responsabilità, politica, morale e culturale nell’aver contribuito a creare il clima che si è instaurato nel Paese: un atteggiamento che ha oscillato tra i due estremi della falsa concordia e di un’inefficace opposizione ai deliri monocratici del cavaliere, che purtroppo rischiano sempre più di accreditarsi.

Per una Sinistra laica, democratica, liberale e socialista

Chi crede che una Sinistra laica, democratica, liberale e socialista possa e debba esistere, non può votare PD. L’Italia vive da più di un anno sotto il vergognoso ricatto del “voto utile”, che purtroppo è stato imposto da tutti i maggiori schieramenti politici.

Voto utile per chi?

Ma questo voto è “utile” esclusivamente al consolidamento del potere. Un potere sempre meno democratico, esercitato dalla maggioranza attuale e che prevede il PD come eterna e sbiadita opposizione. L’ ”opposizione” migliore che un governo non-democratico potrebbe mai sognare di avere.

Ecco perché darò un voto non so se utile, ma certamente di resistenza, come è necessario fare, ora e sempre, in tempi di tentazioni autoritarie, per altro sempre meno occulte. Un voto di speranza, necessario quando la realtà rischia di diventare invivibile. Un voto per i diritti, tanto più doveroso quando i diritti sono calpestati.

Il dovere di crederci

Un voto contro l’omologazione che vuole assimilare alla devianza ogni forma di diversità e di dissenso. Consapevole della difficoltà di ogni impresa che oggi, in Italia, voglia ricostruire. Ma conscio anche che, se abdicassimo a questo compito senza averci nemmeno provato, ci andremmo a sedere dalla parte sbagliata della Storia. E allora non saremmo semplicemente complici: saremmo responsabili.

Il mio voto andrà a Sinistra e Libertà, perché credo sia da qui che una Sinistra che voglia essere laica, democratica, liberale e socialista possa, faticosamente, ricostruire e, risolutamente, opporsi.

E invito tutti voi, se condividete, a fare lo stesso.

Nessun commento: