lunedì 29 giugno 2009

Scandalo di Berlusconi, tragedia dell'Italia

Riporto un breve, ma significativo passaggio di un più ampio articolo di Geoff Andrews publicato oggi su OpenDemocracy, che credo valga la pena di leggere e che, da parte mia, trovo del tutto condivisibile. L'analisi di Andrews ha infatti il pregio di spostare l'attenzione dalla persona politica del cavaliere al più ampio quadro politico e culturale, mostrando chiaramente come i danni per il Paese, anche nel caso in cui Berlusconi dovesse cadere, non saranno né di breve durata né di poco conto.
Scandalo di Berlusconi, tragedia dell'Italia
"La corrosione della vita pubblica da parte del primo ministro significa che anche la sua uscita di scena non lascerebbe all’Italia alcuna chiara rotta per perseguire un rinnovamento"

(...) Questi sono tempi preoccupanti per tutti quelli che hanno a cuore l’Italia, indipendentemente dal loro punto di vista politico. Silvio Berlusconi non si dimetterà facilmente. Se dovesse abbandonare il potere volontariamente o perché sotto pressione, perderebbe l’immunità parlamentare e potrebbe essere processato. Non esiste, all’interno del suo partito, un successore naturale, che goda di largo consenso. Ad oggi l’opposizione rimane molto debole. Non esistono prospettive di riforme quanto mai necessarie al sistema costituzionale italiano e, fin ora, nessun segnale di un coro dell’opinione publica che chieda un cambiamento.

Attualmente, l’unica a beneficiare politicamente dei problemi di Berlusconi è la formazione xenofoba della Lega Nord, che ha ottenuto ottimi risultati nelle elezioni per il Parlamento europeo del 6 e 7 giugno. La Lega può rivelarsi ancora un alleato scomodo, come accadde nel dicembre del 1994 quando cadde il primo governo Berlusconi. La fine del regno di Silvio Berlusconi, se dovesse sopraggiungere, potrebbe essere lunga e dolorosa; e potrebe lasciare l’Italia con delle prospettive di lungo termine desolanti. Una vera tragedia.

4 commenti:

guido ha detto...

Scommetto che leggi anche repubblica. E magari anche l'espresso e l'unità.
Ma pensa ai tuoi sircana!!!

Ribellula ha detto...

Gentilissimo Guido, non per risposta (sono abituato a rispondere alle domande, non alle insinuazioni, illazioni, supposizioni e alle aggressioni verbali), ma per la cronaca: Sì, leggo Republica; non leggo L'Espresso quasi mai; Non leggo L'Unità affatto; ogni tanto compro anche La Stampa; infine, gradisco particolarmente il domenicale del Sole 24 Ore (questo per limitarmi alla stampa italiana).
Come vedi, la rispondenza tra le tue supposizioni e le mie effettive letture, tutto sommato, è molto bassa.
Bastava chiedere.

Umby ha detto...

Carissimo Guido, credo che tu ti illuda se il Primo Ministro ora in carica pensi al bene del Paese e quindi anche al tuo (a meno che tu non sia un suo stipendiato diretto); in USA hanno appena dato 150 di reclusione ad un vecchio di 80 anni che truffava i risparmiatori: a Silvio tuo cosa farebbe una Vera e Celere giustizia all'americana? Intanto in America non gli avrebbero mai permesso di fare quello che ha fatto, l'avrebbero beccato prima....

per PierPaoloCaserta:
Carissimo, il disastro di 15 anni di berlusconismo sono evidenti: PIL in caduta libera, gettito tributario all'osso, disoccupazione in crescita, deficit pubblico al 120% ecc...
ma non dimentichiamo anche i disastri del centro-sinistra: solo una che poi vale mille: il TFR dei lavoratori regalato alle banche e alle assicurazioni. Ma poi liberalizzazioni (o meglio: furti di beni pubblici) fallimentari (vedi Telecom) disintegrazione di tutta una realtà a capitale pubblico (quindi dei Cittadini) che era o potenzialmente poteva essere competitiva sui mercati internazionali; mi riferisco all'IRI, svenduta a pezzetti per un boccon di pane su suggerimento dei finanzieri inglesi con l'appoggio di personaggi come Ciampi, Prodi e Draghi (vedi episodio piroscafo Britannia); l'istruzione: con il concetto dell'autonomia finanziaria universitaria è stato permesso proliferare a corsi assurdi e totalmente inutili e improduttivi solo per regalare la cattedra a qualcuno creando poi il dissesto finanziario di molte realtà universitarie ora costrette a tagliare anche fondi importanti alla ricerca.
Quindi riassumendo: le cause del disastro italiano sono così profonde e trasversali che per risanare il danno ci vorranno un paio di generazioni, la prima per riconoscere la gravità della situazione e la seconda per porvi rimedio: per cui Guido e PierPaolo: non perdiamoci in polemichette alla Feltri o alla Sgarbi, uniamo tutti assieme gli sforzi per risollevare questo Paese, facciamo in modo di essere Noi la Prima Generazione.
Umby

Ribellula ha detto...

X Umby: grazie della visita e del commento. Sono d'accordo sulla sostanza di quanto scrivi. Credo non possa sussistere alcun dubbio sul fatto che i molti errori del centro-sinistra abbiano rappresentato una delle premesse necessarie del berlusconismo.

PP