Sento per radio che Grillo si vuole candidare alle primarie del PD, come alternativa a Bersani, Franceschini e Marino. Su Grillo e sul grillismo ho già scritto, ora mi limito ad aggiungere: il cerchio del qualunquismo si chiude. La sua discesa in campo, temo, farà felice il cavaliere.
Intanto lo stile di contraddirsi senza troppe remore pare simile:
Grillo, 10 settembre 2007: “io non mi candiderò, non sono capace, faccio solo da catalizzatore”
Grillo, 12 luglio 2009: “Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla”.
Il comico prosegue: “per prima cosa devono andarsene quelli che hanno più di due legislature, quelli che hanno disintegrato l'Italia insieme allo psiconano, quelli che sono l'altra faccia dello psiconano, cioé D'Alema, Rutelli eccetera”. Tutto bene, ma al posto di "eccetera", per conto mio, bisogna leggere “Grillo”. La scelta del PD invece, tutto sommato, potrebbe rivelarsi strategica: vista l'accozzaglia di cose eterogenee, c'è posto anche per lui.
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