Lo sospetto da un pò: i 'social network', con Facebook in testa, hanno, sotto la facciata rivoluzionaria, una componente reazionaria: non liberano più energie di quante ne reprimano, canalizzandole e disperdendole in meandri infinitamente frammentati, veri luoghi geometrici di click compulsivi.
2 commenti:
Facebook è un sedativo di massa. Lo si può usare in modo deleterio e in modo utile, in quanto è solo uno strumento. Ma a differenza degli altri social network, è concepito come la "distrazione definitiva", un canale sterile di contatto quasi fine a sé stesso, che nullifica o banalizza i contenuti.
Non per niente è di proprietà di un hedge funder. E non per niente io ho sempre rifiutato di iscrvermi e continuo a farlo.
Fanculo, non mi avrete come avete fatto col telefonino. Ho già un blog su azienda google, che non è proprio il massimo del rivoluzionario. Questo sistema succhia-energiamentale si dovrà accontantare.
Per la verità io ho un profilo, ma versa in stato di totale abbandono da mesi. Sono stato adescato dalla prospettiva di ritrovare alcune persone perse nel tempo, il giochino è durato una settimana scarsa, poi mi sono rotto le balle.
Ti segnalo, se già non l'hai letto, un articolo molto interessante:
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=8388
PP
Posta un commento