martedì 6 ottobre 2009

Sentenze miti e proteste selettive

Dire se Oltean Gavrila e Jean Ionut Alexandru, condannati rispettivamente a 7 anni e 4 mesi e a 6 anni per lo stupro della Caffarella, siano davvero colpevoli, non spetta a me dirlo. Posso certamente supporlo, perché sono rei confessi e perché la prova del DNA li inchioda a una sentenza che a qualcuno è parsa comunque troppo mite. Per esempio ad Alemanno, a diversi esponenti del PdL e alla Lega Nord. Quello che certamente colpisce è che né Alemanno, né alcun esponente del PdL o della Lega Nord si pronuncia mai sui moltissimi stupri e femminicidi che avvengono tra le mura di casa di famiglie italianissime. Sarà forse che la parola chiave è sempre quella sicurezza unita a xenofobia che ha portato questi signori a trionfare alle elezioni di un anno e mezzo fa? Per quanto io stesso possa disprezzare gli autori di uno stupro, continuo a pensare che vadano chiamati per nome, e non declinando prima di tutto le loro origini nazionali; questo governo è in grado di garantirci che le sue alte, ma soprattutto molto selettive proteste, non abbiano una base etnica?

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