Leggo sulla versione inglese del quotidiano israeliano Haaretz che un gruppo di ricercatori italiani mette in guardia contro l’avvelenamento del suolo di Gaza, causato dai bombardamenti israeliani. Gli abitanti della Striscia sarebbero in “pericolo”, a causa della contaminazione del suolo; le conclusioni, e il conseguente allarme lanciato del gruppo di ricercatori si basano sull’analisi scientifica del terreno, ma per Moshe Kantor, presidente del Congresso ebraico europeo si tratta soltanto di calunnie, che ricordano le leggende antisemite secondo le quali gli ebrei avvelenavano i pozzi.
Chi ha ragione? Senza pronunciarmi, non avendone le competenze, sulla validità scientifica dei risultati del gruppo di ricerca italiano, mi sento di dire con sicurezza una cosa: quella del Dr. Moshe Cantor è pura propaganda, che mira a una programmatica confusione di piani; una strategia precisa messa sistematicamente in campo dal Governo di Israele e da chi lo sostiene, secondo la quale in nome della storia di sofferenza e persecuzione degli ebrei nessun atto del governo israeliano può essere criticato. Mai e per nessun motivo.
La storia europea purtroppo ha visto gli ebrei oggetto di continui pregiudizi e persecuzioni. Incolpati di avvelenare i pozzi in occasione della peste che falcidiò l’Europa nel 1348; cacciati dalla Spagna dai re cattolicissimi Isabella e Ferdinando alla fine del Quattrocento; mal tollerati per tutta l’età moderna e ancora bersaglio privilegiato delle becere teorie della razza che si affacciano in Europa tra fine Ottocento e inizi Novecento, per culminare con la tragedia della Shoah.
Questa, purtroppo, è storia, una storia secolare d’intolleranza. Ma lo Stato di Israele è altra cosa, è una potenza militare micidiale e proterva. Si continua a giocare su una confusione di piani, assolutamente propagandistica, in forza della quale le ragioni di un popolo oggettivamente offeso dalla storia diventano il pretesto del vittimismo proditoriamente auto-assolutorio di un governo guerrafondaio.
Chi ha ragione? Senza pronunciarmi, non avendone le competenze, sulla validità scientifica dei risultati del gruppo di ricerca italiano, mi sento di dire con sicurezza una cosa: quella del Dr. Moshe Cantor è pura propaganda, che mira a una programmatica confusione di piani; una strategia precisa messa sistematicamente in campo dal Governo di Israele e da chi lo sostiene, secondo la quale in nome della storia di sofferenza e persecuzione degli ebrei nessun atto del governo israeliano può essere criticato. Mai e per nessun motivo.
La storia europea purtroppo ha visto gli ebrei oggetto di continui pregiudizi e persecuzioni. Incolpati di avvelenare i pozzi in occasione della peste che falcidiò l’Europa nel 1348; cacciati dalla Spagna dai re cattolicissimi Isabella e Ferdinando alla fine del Quattrocento; mal tollerati per tutta l’età moderna e ancora bersaglio privilegiato delle becere teorie della razza che si affacciano in Europa tra fine Ottocento e inizi Novecento, per culminare con la tragedia della Shoah.
Questa, purtroppo, è storia, una storia secolare d’intolleranza. Ma lo Stato di Israele è altra cosa, è una potenza militare micidiale e proterva. Si continua a giocare su una confusione di piani, assolutamente propagandistica, in forza della quale le ragioni di un popolo oggettivamente offeso dalla storia diventano il pretesto del vittimismo proditoriamente auto-assolutorio di un governo guerrafondaio.
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