Ho ascoltato con attenzione e con partecipazione il discorso di fine anno del presidente Giorgio Napolitano; un discorso sobrio ed equilibrato come l’uomo che l’ha pronunciato, attento a pesare le parole e capace di non schierarsi, come la sua carica richiede, se non dalla parte dell’uomo e dei diritti, come nel caso della ferma condanna del razzismo.
Di questo discorso, che ho condiviso nella sua interezza, mi piace ricordare gli auguri con i quali si è concluso, e anche qui non c’è presa di posizione politica, ma la prospettiva di una diversa umanità, inverata nell’esatta scelta delle parole:“a voi italiane e italiani di ogni generazione e provenienza”.
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