Uno dei segni più tangibili dell’abbrutimento del dibattito pubblico e del crescente razzismo di questo Paese razzista è il preteso “dibattito”, che cerca di presentarsi persino con toni colti, sollevato da chi vorrebbe distinguere tra “xenofobia” e “xenofilia”. Come a dire: gli stranieri c’è chi li ama e c’è chi li odia; le due posizioni, si suggerisce, sono parimenti lecite.
Purtroppo questi teorici dell’intolleranza possono esibire anche una faccia credibile, come l’insigne politologo Sartori, che dalle colonne del Corriere della Sera ha teorizzato l’aberrante equivalenza, condita per altro con azzardati argomenti storici (suggerisco di leggere quanto ha scritto in proposito Sherif El Sebaie, che sta facendo un ampio lavoro di controinformazione, o semplicemente di informazione corretta)
L’egregio Sartori si ricordi che il razzismo non è un punto di vista, né un’opinione, né una teoria.
Il razzismo è soltanto una vergogna.
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