Sono rimasto inorridito apprendendo, in questi giorni, della sentenza della Corte di cassazione, che ha confermato l’espulsione di un immigrato albanese con la moglie in attesa del cittadinanza italiana e due figli in età scolare, residente nel Varesotto. Il fatto che i figli vadano ancora a scuola, dunque, non è stato considerato un fatto rilevante ai fini dell’espulsione e non impedisce che il clandestino debba lasciare il Paese. Secondo tale sentenza l'esigenza di garantire la tutela della legalità alle frontiere prevale non solo sull’esigenze di tutela del diritto allo studio dei minori, ma anche su quella di un equilibrato sviluppo psico-fisico. Sulla scorta della sicurezza, contro i diritti e contro ogni seria pedagogia.
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