Monsignor Giuseppe Agostino, vescovo emerito di Cosenza, esprimendosi a proposito dell’omosessualità, ha dichiarato:
Poiché la omosessualità e soprattutto pratica ed ostentazione di essa sono contro natura e una vera aberrazione, un trionfo dell'anormalità e della patologia, ecco che sia queste sfilate che le relative associazioni gay, per legge, non andrebbero mai tollerate e ogni atto del genere vietato. Uno stato può permettere la costituzione di una associazione di ladri o rapinatori? Certamente no. E allora se non è pensabile legalizzare circoli come questi per evidente illiceità, ecco che anche quelle dei gay non andrebbero permesse e tutelate
Oltre a rilevare la violenza verbale e ideologica di simili posizioni, che rendono chi le sostiene di fatto fiancheggiatore e moralmente responsabile della violenza reale, vale la pena di ricordare a Monsignor Agostino, che pontifica su ciò che uno Stato deve o non deve permettere, che proprio le sue posizioni sono violentemente antidemocratiche e basta tenere presente semplicemente l’articolo 3 della nostra Costituzione per rendersene conto.
Momentaneo delirio? Purtroppo no: l’ “emerito” vescovo non è nuovo a simili sproloqui. Già in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia dello scorso 17 maggio aveva così compendiato la sua concezione in materia:
La trovo oscena ed anche poco sensata. Non é serio celebrare e ricordare una cosa che é palesemente contro natura e la legge di Dio. Ma ormai é invalsa una contro cultura, una logica che premia le cose strane che offendono Dio e dunque siamo nella fisiologia di una società malata, che ogni giorno di più si allontana ... dal Signore. Bisogna ricordare con forza che le unioni gay sono contro natura, violano la legge naturale e mai possono trovare accoglimento in legislazioni, in quanto la sola ed unica famiglia riconosciuta é quella basata sul matrimonio tra un uomo e una donna sotto il vincolo sacramentale. Anche chi si sposa in municipio a livello eterosessuale va contro la dottrina della Chiesa".
Poiché la omosessualità e soprattutto pratica ed ostentazione di essa sono contro natura e una vera aberrazione, un trionfo dell'anormalità e della patologia, ecco che sia queste sfilate che le relative associazioni gay, per legge, non andrebbero mai tollerate e ogni atto del genere vietato. Uno stato può permettere la costituzione di una associazione di ladri o rapinatori? Certamente no. E allora se non è pensabile legalizzare circoli come questi per evidente illiceità, ecco che anche quelle dei gay non andrebbero permesse e tutelate
Oltre a rilevare la violenza verbale e ideologica di simili posizioni, che rendono chi le sostiene di fatto fiancheggiatore e moralmente responsabile della violenza reale, vale la pena di ricordare a Monsignor Agostino, che pontifica su ciò che uno Stato deve o non deve permettere, che proprio le sue posizioni sono violentemente antidemocratiche e basta tenere presente semplicemente l’articolo 3 della nostra Costituzione per rendersene conto.
Momentaneo delirio? Purtroppo no: l’ “emerito” vescovo non è nuovo a simili sproloqui. Già in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia dello scorso 17 maggio aveva così compendiato la sua concezione in materia:
La trovo oscena ed anche poco sensata. Non é serio celebrare e ricordare una cosa che é palesemente contro natura e la legge di Dio. Ma ormai é invalsa una contro cultura, una logica che premia le cose strane che offendono Dio e dunque siamo nella fisiologia di una società malata, che ogni giorno di più si allontana ... dal Signore. Bisogna ricordare con forza che le unioni gay sono contro natura, violano la legge naturale e mai possono trovare accoglimento in legislazioni, in quanto la sola ed unica famiglia riconosciuta é quella basata sul matrimonio tra un uomo e una donna sotto il vincolo sacramentale. Anche chi si sposa in municipio a livello eterosessuale va contro la dottrina della Chiesa".
Nessun commento:
Posta un commento