venerdì 12 settembre 2008

La memoria incerta


Rivolgersi alla stampa estera può essere, a volte, un buon modo per vedere le cose con maggiore obiettività, perché ci permette di fare un passo fuori, specialmente in un momento storico in cui l’opinione pubblica italiana appare particolarmente inerte, per non dire assuefatta.

Soprattutto quando parliamo di una stampa forse più abituata all’esercizio del suo fondamentale ruolo democratico – ma anche meno ostacolata nell’esercizio di questa funzione - quello, per usare una nota definizione di ambito anglosassone, di essere il “cane da guardia del potere”

E proprio dall’Inghilterra arriva una condanna netta, mista a quel tono quasi di stupore che a volte traspare quando i giornali d’oltremanica parlano di certe vicende italiane. L’Irish Time, dopo aver ricordato i fatti – ci riferiamo ovviamente alle dichiarazioni di riabilitazione del fascismo rese da Alemanno e La Russa in occasione della ricorrenza dell’8 settembre - aggiunge anche che “La controversia sul fascismo arriva dopo un’estate durante la quale il governo di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi è stato sistematicamente accusato di xenofobia e di razzismo, specialmente nei confronti degli immigrati extraeuropei”.

Più diffusamente, sia il Times che il Telegraph ricostruiscono il movimentato passato di Alemanno come militante dell’estrema destra, a cominciare dall’arresto, nel 1981, “per aver picchiato uno studente, insieme ad altri quattro militanti neo-fascisti, brandendo mazze da baseball” (Times). Nuovamente arrestato nel 1982, “per aver lanciato una molotov contro la sede dell’ambasciata sovietica”; e ancora nel 1989 per aver tentato di bloccare il corteo di auto di George Bush senior”. Vicende note, quelle ricordate dal quotidiano inglese, come è noto che in tutti e tre i casi Alemanno fu rilasciato.

E tuttavia un passato rimane, soprattutto quando il presente lo riecheggia per troppi aspetti. E così i due quotidiani, anche in questo caso concordanti, sottolineano anche il programma elettorale dell’Alemanno sindaco, in particolare le politiche sull’immigrazione (ricordano le promesse elettorali di espellere 20.000 immigrati e chiudere 85 campi rom) e l’enfasi posta sulla sicurezza. Un aspetto che, oltre a preoccupare, deve far sorridere gli inglesi. Basti pensare a una città come Londra, che ha un problema di criminalità reale e non retorico, con alcuni quartieri che sono completamente fuori dal controllo della polizia.

Entrambi i quotidiani, tra le righe, avanzano più di qualche dubbio sull’immagine di Alemanno come conservatore “ripulito”, suggerendo che le recenti dichiarazioni mostrino al contrario una sostanziale continuità di vedute rispetto al passato. E suggeriscono che i timori di un rigurgito neo-fascista in Italia, memori delle mani tese e degli skin-head che hanno salutato l’elezione del nuovo sindaco ad Aprile, non siano infondati.

2 commenti:

matreus ha detto...

Siamo dopotutto vittime delle forme degli altri, dei pensieri degli altri, dei sogni degli altri, assassinati dai desideri di coloro a cui affidiamo l'esistenza, delegandoli perchè troppo impegnati ad affollare i centri commerciali. Immagino che anche una quercia debba fidarsi della collina che il destino sceglie per lei e dove trascorrerà l'intera esistenza; di chi ci fideremo dunque noi?
Pierpaolo, davvero interessante il tuo blog, complimenti.

Ribellula ha detto...

Grazie Matreus!
Nel merito del tuo pensiero, credo che non sia sempre una buona idea fidarsi, anzi, io propendo decisamente per il dubbio sistematico. In fondo, nel bene e nel male, in qualcosa ci distinguiamo dalle querce, no? Ma capisco l'esempio della quercia, che sta lì imperturababile senza farsi domande. Tra noi e la natura, invece, c'è una frattura. Chissà che l'arte non sia la via per tentare di sanarla.

Ciao Matreus, torna a trovarmi,

P.P.