giovedì 18 dicembre 2008

Il canale ombra


Russia-nicaragua. Mentre a Ginevra si negozia sulla crisi russo-georgiana, Mosca stringe i rapporti con il Nicaragua: Medvedev è interessato a partecipare alla costruzione di un canale che passerebbe per lo Stato centramericano, alternativo a quello di Panama. Più in generale, la Russia sta cercando di rafforzare i suoi legami con tutta l’area dell’America centrale e meridionale, approfittando delle difficoltà in cui versano gli Stati Uniti.

Tra le molteplici direzioni lungo le quali la Russia sta espandendo la sua influenza, l’area dell’America centrale e meridionale riveste una chiara importanza anche in chiave antiamericana. È in questo senso che vanno letti i rapporti sempre più stretti che Mosca sta intrecciando con il Nicaragua.

Oggi il presidente nicaraguense Daniel Ortega è stato in visita ufficiale a Mosca. In questa occasione Medvedev ha ribadito che i legami tra Mosca e Managua saranno sempre più stretti. I colloqui tra i due capi di stato si sono incentrati sulla necessità di incentivare la collaborazione relativamente al commercio, alla scienza, alla tecnologia e alle infrastrutture, ma Medvededv ha anche ribadito il suo interesse nei confronti del progetto nicaraguense di realizzare un canale transoceanico che colleghi l’Atlantico e il Pacifico, passando appunto per il piccolo Stato centroamericano. Il canale, secondo il presidente russo, “garantirebbe la sicurezza nella regione caraibica, nell’intera regione latino-americana e nel mondo.”.

L’incontro di Mosca è stato preceduto, la scorsa settimana, dalla visita a Managua del vice primo ministro russo Igor Sechin, per discutere il progetto di Ortega di un canale interoceanico, ma anche per rafforzare la cooperazione nell’esplorazione per la ricerca di petrolio e gas naturale. Non solo: oltre al primo ministro dalla Russia sono arrivate a Managua anche tre navi da guerra cariche di computer, medicine e altri beni, per un totale di circa duecentomila dollari.

L’idea di un canale nicaraguense che colleghi i due oceani non è una novità assoluta: in auge nel 19eseimo secolo, cadde tuttavia in discredito dopo che gli Stati Uniti optarono per la costruzione del canale di Panama, inaugurato nel 1914.

Negli ultimi anni comunque le autorità del Nicaragua hanno rilanciato l’idea, motivandola con l’eccessivo affollamento che affliggerebbe il Canale di Panama. I legami tra Russia e Nicaragua sono in questo momento molto stretti, ove si consideri anche che lo Stato centroamericano è stato l’unico, oltre alla Russia, ad aver riconosciuto l’indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, le due province secessioniste che si sono staccate dalla Georgia in occasione della guerra lampo di agosto contro la Russia. I rapporti tra Washington e Managua, invece, sono sempre stati piuttosto tesi.

La Russia, che l’atteggiamento degli Stati Uniti e della Nato (l’influenza dell’Europa è ad oggi molto marginale) vorrebbe schiacciare nei confini attuali, ha invece la possibilità di giocare un ruolo geopolitico di importanza crescente e il momento, con un’amministrazione Bush molto debole e declinante, è certamente quello favorevole per allargare la propria influenza in più direzioni. Dal 2009 spetterà al neoletto presidente Barack Obama misurarsi con la Russia, cercando di non ripetere i molti errori del suo predecessore repubblicano. Intanto la diplomazia russa sta già saggiando i nervi e le intenzioni del nuovo presidente: non a caso in settimana Mosca ha irrigidito la sua posizione sullo scudo antimissile. Un messaggio per Obama, che per il momento, tace e, sicuramente, medita il da farsi.

alcune informazioni contenute nell'articolo sono state ricavate dai siti online di Voice of America e Khaleej Times

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