
Schieffer ha iniziato l’intervista con l’ormai classica domanda rivolta alle amministrazioni uscenti: "Stiamo meglio adesso che otto anni fa?"
"Credo che abbiamo fatto alcune cose molto buone nel corso degli ultimi otto anni," è stata la risposta di Cheney "Difendere la nazione da ulteriori attacchi terroristici come quello dell’11 settembre, credo, è stato un grande risultato”.
Sul fronte della guerra in Iraq, Cheney continua a giocare la carta dell’eliminazione di Saddam Hussein per evitare i molti dubbi sull’efficacia strategica, oltre che naturalmente sulla legittimità, dell’intervento americano:
"Credo che la situazione in Iraq sia molto migliore adesso che nel 2003, prima che noi intervenissimo ed eliminassimo Saddam Hussein," ha detto "Credo che siamo vicini al raggiungimento della maggior parte dei nostri obiettivi. Abbiamo assistito a una riduzione complessiva della violenza; virtualmente ce n’é meno adesso di quanto non sia mai stata prima che noi andassimo in Iraq nella primavera del 2003. Abbiamo visto l’eliminazione di uno dei peggiori regimi del mondo. Abbiamo visto l’Iraq scrivere una costituzione e si sono svolte tre elezioni nazionali. Abbiamo preparato una bozza di accordo strategico con gli iracheni che prevede il completamento del mandato americano e il ritiro delle nostre forze dall’Iraq”.
Incalzato da Scheiffer se l’invasione via terra di Israele possa sortire l’effetto di allargare il conflitto [si teme soprattutto l’apertura di un nuovo fronte a nord contro il Libano o
"Io credo sia importante ricordare chi è il nemico in questa situazione," dice Cheney. “Abbiamo uno Stato membro delle Nazioni Unite che è stato attaccato da un’organizzazione terroristica, e per avere la meglio di questa organizzazione terroristica, [Israele] ha probabilmente ritenuto che un’offensiva aerea non fosse sufficiente, che dovessero attaccare via terra, per radere al suolo i siti dai quali erano stati lanciati i missili diretti verso Israele.”
“(…) Credo che quello che abbiamo fatto sia stato uno dei più grandi successi dei servizi di intelligence nell’ultimo secolo (…) È una delle principali ragioni per cui abbiamo avuto successo nella difesa del nostro Paese da ulteriori attacchi. E non credo che così facendo abbiamo violato le libertà civili di qualcuno."
In poche parole Cheney assume il fatto che dopo l’11 settembre non ci siano stati altri attacchi terroristici come una prova dell’efficacia del programma sulla sicurezza della sua amministrazione. Una vera e propria acrobazia logica, visto che si potrebbe facilmente obiettare al vice presidente (fortunatamente) uscente che non c’erano stati attacchi terroristici di quella entità contro gli Stati Uniti nemmeno negli oltre due secoli di storia nazionale che hanno preceduto l’11 settembre!
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