sabato 10 gennaio 2009

Se questo non è terrore

Foto: The Toronto Star

Degli oltre 800 palestinesi uccisi fin ora, si ritiene che almeno la metà siano civili. “Si ritiene” perché i giornalisti sono stati cacciati (la copertura del conflitto dipende quasi esclusivamente dagli operatori freelance palestinesi, ai quali tuttavia non è consentito di muoversi liberamente nella regione). Le operazioni delle organizzazioni umanitarie che dovrebbero portare i soccorsi vengono regolarmente ostacolate. Si contano infatti diverse vittime anche tra gli operatori umanitari, che stanno progressivamente abbandonando la Striscia di Gaza perché gli è reso impossibile lavorare in sicurezza.

L’altro dato da mettere in evidenza è che l’elevato numero di morti tra i civili non è un caso: Israele sta colpendo intenzionalmente anche obiettivi civili, adducendo come giustificazione il fatto che spesso i militanti di Hamas si nascondono tra la popolazione, negli ospedali o in altri edifici. Il che è vero, ma la giustificazione è ugualmente pretestuosa, perché l’artiglieria israeliana, dall’inizio del conflitto, ha più volte bombardato obiettivi civili senza nessuna evidenza che all’interno si nascondessero militanti di Hamas.

Nessuno stava sparando da quella scuola
L’episodio più increscioso, ma certamente non l’unico, è avvenuto martedì scorso, quando l’esercito israeliano ha distrutto una scuola delle Nazioni Unite, uccidendo 40 persone, circa metà delle quali bambini. Inizialmente Israele ha motivato l’azione militare affermando che erano provenuti degli spari da miliziani che si erano nascosti all’interno dell’edificio, ma dopo un’ispezione sul luogo della carneficina, Christopher Gunness, un operatore e portavoce dell’UNRWA, l’agenzia umanitaria dell’ONU attiva nella Striscia di Gaza, si è dichiarato “certo al 99,9 per cento che non ci fossero militanti all’interno della scuola”.

Israele avverte che intensificherà gli attacchi
Il cessate il fuoco invocato dall’Onu è stato sostanzialmente ignorato da ambo le parti. Non soltanto Israele sta continuando a bombardare Gaza, ma stamattina le forze aeree israeliane hanno lasciato cadere dei volantini sulla Striscia di Gaza avvertendo gli abitanti che intensificheranno l’offensiva intrapresa due settimane fa. Riferisce ancora la nota che secondo Israele i nuovi attacchi dovrebbero inaugurare una 'nuova fase nella guerra al terrore.''

In realtà due incongruenze sono chiare come il sole. La prima è che questa “guerra al terrore” in realtà non farà che alimentarlo, perché la completa mancanza di riguardo verso l’uccisione di civili innocenti non fa che accrescere l’odio e il desiderio di vendetta di chi si è visto uccidere la madre o un fratello e che sarà più disposto ad avvicinarsi ad Hamas. Oppure, ammesso e non concesso che Hamas venga distrutta, al nuovo terrore che sorgerà sulle sue ceneri ancora più carico d’odio.
La seconda evidenza è che questa presunta guerra al terrore è combattuta con metodi chiaramente terroristi.


Nel video che vi propongo di seguito, tratto da Youtube italiano e prodotto da YouReporter.it, potete vedere una sequenza di fotografie di un ragazzo palestinese che vede morire la madre (avverto doverosamente, la scena è forte).


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