Di seguito, nella mia traduzione, un recente articolo di Peter Popham pubblicato sull'inglese The Independent.
Lo chiama ’papi’. Lui le ha regalato per il suo 18esimo compleanno una collana da 6000 sterline. La relazione di Silvio Berlusconi con Noemi Letizia ha già visto sua moglie chiedere il divorzio. Ora, potrebbe costargli anche la presa sul potere?
Gli italiani sono sempre sprezzanti nei confronti dell’ossessione dei media “anglosassoni” per i ricchi e famosi, eppure nell’ultimo mese i giornali italiani si sono preoccupati di un argomento e di uno solo: la relazione tra il primo ministro Silvio Berlusconi e una giovane donna di Napoli di nome Noemi Letizia.
Berlusconi è stato sorpreso a dire numerose bugie sulla relazione e si è rifiutato di chiarirle. E con delle importanti elezioni alle porte la sua popolarità, che appena sei settimane fa era ai massimi di sempre, potrebbe essere intaccata.
I media non possono essere accusati di aver giocato sporco sulla questione perché è stato lo stesso Berlusconi ad aver attirato l’attenzione sulla relazione il martedì in cui approfittò di un viaggio a Napoli per passare alla festa del 18esimo compleanno di Noemi. Lì ha posato per i fotografi e omaggiato la giovane e carina biondina con un ciondolo in oro e diamanti del valore di 6500 Euro. Questo evento assolutamente ordinario è stato immortalato il giorno dopo da La Repubblica con un breve articolo.
E in effetti sarebbe finita lì, se non fosse che nel giro di quattro giorni ciò ha fornito a Veronica, la seconda moglie di Berlusconi il casus belli per chiedere il divorzio. Suo marito, ha detto in una dichiarazione alla stampa, stava “flirtando con minorenni”; aggiungendo che ”non sta bene”, e che era preoccupata per lui, ma allo stesso tempo, dopo quasi 30 anni insieme, non aveva nessun dubbio che il loro matrimonio fosse finito.
Improvvisamente, quell’evento sociale apparentemente innocuo si è caricato di toni misteriosi e sinistri. Noemi, si è venuto a sapere, chiamava Berlusconi “papi”. È parso essere in rapporti decisamente familiari con la ragazza. Messo all’angolo da Veronica, che apre la bocca circa una volta ogni due anni ma con effetti devastanti, Berlusconi è andato a Porta-a-Porta, un tallk show politico che va in onda in seconda serata, condotto da uno dei più untuosi tra i suoi cortigiani televisivi, e ha spiegato che il padre di Noemi, Elio Letizia, era un vecchio contatto politico dei tempi in cui [Berlusconi] era collegato con Bettino Craxi e con il partito socialista: Berlusconi aveva necessità di vederlo per questioni urgenti relative alle elezioni europee. Ma poco dopo Bobo Craxi, figlio dello scomparso Bettino, comparve all’improvviso ed affermò che non aveva mai sentito parlare del padre di Noemi. Allo stesso modo, Berlusconi inverosimilmente parlò di certe questioni relative alle elezioni che non avevano funzionato, venendo smentito dalla stessa Letizia alcune settimane dopo.
A questo punto il personale non era più personale: qualcosa della festa di compleanno, e della partecipazione di Berlusconi, aveva portato la lunga sofferenza di Veronica al limite estremo. Una delle ragioni della sua rabbia, come ha spiegato in un’amara e-mail indirizzata all’Ansa, consisteva nel fatto che egli aveva regolarmente mancato di farsi vedere ai diciottesimi compleanni dei figli “pur essendo stato invitato”. Ma questa, di per sé, non potrebbe essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso [in italiano nel testo]. È possibile che Berlusconi sia l’amante di Noemi, e pertanto colpevole, come Veronica ha suggerito, di “flirtare con minorenni”? Oppure potrebbe essere sua figlia? Le sue guance paffute e i suoi occhietti tondi e scuri, non così diversi da quelli del primo ministro, hanno autorizzato il mondo ad ipotizzare la seconda possibilità. Ma Berlusconi si è rifiutato categoricamente di offrire qualsiasi delucidazione sulla relazione. Ha insistito di averla incontrata soltanto “tre o quattro volte”, e sempre in compagnia dei genitori di lei.
L’ironia è che mai prima d’ora Berlusconi aveva mostrato il benché minimo imbarazzo nell’esibire la sua colorata e caotica vita privata allo sguardo del pubblico. Si innamorò di Veronica quando apparve in topless in una commedia dal titolo The Magnificent Cuckold in Milan, e ha vissuto con lei nel peccato per 10 anni prima di sposarla con una cerimonia civile; i loro figli sono nati prima del matrimonio. Quando entrò in politica nel 1994 il suo manifesto fu un’autobiografia, Una Storia Italiana, che lo dipingeva come l’everyman italiano, il figlio di un dirigente di banca venuto dal nulla e divenuto immensamente ricco grazie al duro lavoro, un amorevole padre di famiglia in contatto con le sue radici comuni. Gli italiani l’hanno bevuta a milioni, sebbene nessuno dubiti (non c’è da far altro che guardare le sue due mogli) che abbia un occhio di riguardo per le ragazze.
È stato dopo la sua seconda e molto più convincente vittoria elettorale nel 2001 che i rumori sul fatto che Berlusconi si dava molto fare iniziarono a circolare seriamente; si chiacchierò di una bella e giovane stagista, che fu ospitata nella sua villa in Sardegna durante l’estate in qualità di sua “assistente” – e della rapida promozione di altre, altrettanto accattivanti, che entrarono nelle fila di Forza Italia passando per le sue televisioni commerciali. Berlusconi l’anziano volpone aveva trovato il modo perfetto per mantenere impegnata la sua libido, malgrado le esigenze della politica. E poiché questa è l’Italia, nessuno ha fatto storie. Veronica è stata collocata in una lussuosa villa distante pochi chilometri dall’abitazione principale di Berlusconi, Villa Arcore, a nord di Milano. Ovviamente era un cattivo marito, ma in Italia questo era affare di nessuno all’infuori che della famiglia.
Come ha scritto ieri il direttore de La Repubblica, Ezio Mauro, “Berlusconi ha distrutto molto tempo fa i limiti tra pubblico e privato” Lo ha fatto quando ha pubblicato il suo manifesto. E continua a farlo in un modo più caotico e impulsivo, quando permette ai paparazzi di sorprenderlo mentre si intrattiene con formose showgirl 50 anni più piccole di lui. È il comportamento di un sultano, di un monarca o di un dittatore, e il modo in cui Berlusconi si stava spingendo ai limiti era un’indicazione di come si stesse decisamente muovendo in quella direzione. I suoi giornali e le sue televisioni non diranno mai nulla di spiacevole sul suo conto. La RAI, il servizio televisivo di Stato, era sempre più sotto il suo controllo. Anche i giornali indipendenti erano sempre più dipendenti dalla sua benevolenza. L’incuranza di Berlusconi per la propria immagine è diventato un indicatore del suo senso crescente di invincibilità personale.
Ma stava facendo i conti senza Veronica. Era gennaio del 2007 quando ella disse per la prima volta al mondo che lui si era spinto troppo oltre, concedendo un’intervista a La Repubblica (uno dei pochi giornali davvero indipendenti), nella quale chiedeva che lui si scusasse per aver detto di Mara Carfagna, un’affascinante modella diventata parlamentare (e ora ministro), “La sposerei subito se non fossi già sposato.” Docilmente Berlusconi acconsentì. Ma non ha cambiato nulla. Ha continuato a comportarsi esattamente come prima, fino al 18esimo compleanno di Noemi, quando le cose hanno cominciato a prendere una bruttissima piega.
Oggi l’Italia si trova in un impasse: La Repubblica ha chiesto insistentemente Berlusconi faccia chiarezza su Noemi, pubblicando per le ultime due settimane un elenco di 10 domande alle quali vuole che risponda. Berlusconi si é ripetutamente rifiutato. A soli 10 giorni dalle elezioni europee, esiste un rischio reale che il suo silenzio possa nuocergli in votazioni che ci si attendeva vincesse largamente – specialmente ora che rispettabili esponenti della chiesa cattolica come l’ex arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti hanno iniziato ad attaccarlo. Berlusconi ha detto che potrebbe fare un pronunciamento al parlamento in risposta a quelle che definisce delle ignobili insinuazioni sulla sua relazione con Noemi.
È sintomatico della pochezza della politica italiana sotto Berlusconi che egli sia chiamato a dar conto non di corruzione o delle connessioni con la mafia, ma della sua relazione con una teenager. Ma non è banale la battaglia in sé. Vivere in Italia oggi è come essere intrappolati in una colata di lava che scivola lentamente ma irreversibilmente sul fianco di una montagna. Ben lungi dall’aver portato a una rivitalizzata “Seconda Repubblica”, gli scandali della corruzione nell’Italia degli anni Novanta sono sfociati nell’era di Silvio e nel lento, inarrestabile degrado delle istituzioni democratiche del Paese. Se il primo ministro può uscire indenne da una relazione adultera e semi-pubblica con una teenager (e quindi mentire spudoratamente a riguardo, quando qualsiasi sciocco può capire che non sta dicendo la verità) e malgrado ciò non è chiamato a renderne conto – allora il Paese è in pericolo.
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