L’ipocrisia demagogica con la quale il cavaliere continua a trattare il problema dell’immigrazione e in particolare dei richiedenti asilo finisce per passare quasi in secondo piano oggi, di fronte alla notizia della pubblicazione delle motivazioni delle sentenza con la quale il tribunale di Milano ha motivato la condanna dell’avvocato David Mills, e della scomposta, prevedibile reazione del premier, che promette di comparire in Parlamento, ma non per rispondere alle domande alle quali sarebbe tenuto a rispondere, ma per dire la sua su “certi giudici”.
Si legge sulla versione online de La Repubblica:
E tuttavia, una fonte molto autorevole e notoriamente libera e imparziale, "Studio Aperto", assicura che il cavaliere “è stato assolto” (sic!). Vedere per credere, qui, sul blog "2+2=5".
Si capisce bene come il 73esimo posto che la recente indagine Freedom House, che ho più volte citato, assegna all’Italia in materia di libertà d’informazione sia tutt’altro che casuale.
Si legge sulla versione online de La Repubblica:
La posizione del presidente del Consiglio è stata stralciata grazie al Lodo Alfano
MILANO - "Mentì per salvare Berlusconi". Per questo l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi dai giudici milanesi. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone "per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati". E' questo uno dei passaggi delle motivazioni (leggi il documento completo), circa 400 pagine, della sentenza con la quale il tribunale di Milano ha motivato la condanna del legale inglese.
Mills, scrivono i giudici nelle motivazioni, "ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico". I giudici milanesi ricordano che oltre ai 600mila dollari ritenuti "il prezzo della corruzione", Mills nel 1996 percepiva direttamente da Berlusconi almeno 45mila sterline dichiarate al fisco inglese. "Enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle professionali" che il legale riceveva da Berlusconi.
E tuttavia, una fonte molto autorevole e notoriamente libera e imparziale, "Studio Aperto", assicura che il cavaliere “è stato assolto” (sic!). Vedere per credere, qui, sul blog "2+2=5".
Si capisce bene come il 73esimo posto che la recente indagine Freedom House, che ho più volte citato, assegna all’Italia in materia di libertà d’informazione sia tutt’altro che casuale.
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