lunedì 27 luglio 2009

Un primo ministro serio? Come Al Capone

La cosa non deve davvero suonare sorprendente: anche nel caso della stampa estera esistono casi di ottimo giornalismo e casi di cattivo giornalismo. Pochi giorni fa ho criticato il Daily Mail, che sulla scorta delle nuove registrazioni pubblicate da L’Espresso, titolava così:


"Silvio Berlusconi's new sex tape reveals Italian PM 'does not like using condoms"

Chiunque si occupi anche in modo amatoriale di giornalismo e di comunicazione sa bene che il titolo ha una funzione molto importante nel presentare la notizia. Oltre tutto mi pare un’occasione persa: si poteva titolare molto meglio “Sono emerse prove documentate che il PM italiano ha mentito sistematicamente”.

Sarà il caso di non sottovalutare il problema: Berlusconi va criticato sul piano politico – anche quando si parla della dimensione pubblica del privato e anzi soprattutto in questo caso – senza finire per nuotare nelle stesse acque torbide nelle quali lui stesso sguazza. A meno che non intendiamo servirgli su un piatto d’argento l’accusa di accanimento nei suoi confronti. La denuncia della condotta del cavaliere non deve trasformarsi in un boomerang, perché come ha scritto di recente Michele Serra, se dovesse dimettersi (per quanto l’ipotesi sia improbabile) ma buona parte dell’opinione pubblica pensasse che ciò accada ingiustamente, allora avrebbe vinto lui ancora una volta. Se lo scandaglio della condotta privata del premier diventa voyeurismo, gli avremo concesso una fin troppo facile possibilità di redenzione politica. Il rischio, si capisce, non esisterebbe, se una parte non trascurabile dell'opinione pubblica italiana non fosse disposta a tributargli persino ammirazione.

Il livello d’analisi della stampa britannica, comunque, rimane ottimo, specialmente da parte di giornali come il Times, l'Independent o il Daily Telegraph, dove si leggono commenti che ritraggono la situazione italiana in modo assai nitido. Torniamo dunque alle cose buone: da segnalare, in questi giorni, un articolo del Times e uno del Daily Telgraph. Il Times tra le altre cose venerdì scriveva: “La rauca democrazia di una stampa libera non è congeniale a Berlusconi che sta agendo nella maniera che è diventato il suo marchio — come se i media, esattamente come la politica, facessero parte della sua tenuta in Sardegna”, per poi chiosare molto duramente: "L’Italia è un Paese serio: ha ospitato il G8, è un membro della Nato e dell’eurozona. Non ha un governo serio perché non ha un primo ministro serio". (traduzione integrale dell’articolo su Stampa Estera). Il Daily Telegraph, invece, ha paragonato Silvio Berlusconi ad Al Capone, e tuttavia non discostandosi da un piano di genuina analisi politica; ne ha dato ampia notizia La Repubblica:

Fu l'evasione fiscale, non i suoi crimini, a portare al crollo di Al Capone". Questo raggelante paragone è il lead del pezzo di cronaca del Daily Telegraph su Berlusconi, per la prima volta in pag.3 del più importante e diffuso giornale di qualità britannico (conservatore). Assieme a tutto il resto, Berlusconi viene massacrato per la storia delle tombe del III secolo A. C., con il giornalista che telefona a Palazzo Chigi, al ministero della Cultura e ottiene solo risposte ridicole. Ma il Telegraph replica anche con una pagina intera nel dorso commenti, che il sabato è molto ben costruito: "Volgare, ripugnante... e intoccabile" è il titolo di corpo 72, sommario "il premier travolto dagli scandali fa pressioni per avere ancora più poteri". Anche in questo caso l'imbarazzo di chi scrive, Tobia Jones, è per gli italiani che continuano a sostenerlo: "In qualsiasi altro paese Berlusconi già adesso sarebbe morto e sepolto". "Molti giornali non mettono la storia in prima pagina, e spesso neppure nelle pagine interne; e se qualcuno si informa soltanto guardando la televisione difficilmente saprà qualcosa di tutta la storia" (La Repubblica, 25/07/2009)

Nessun commento: