domenica 29 novembre 2009

Sinistra Ecologia Libertà: un progetto che non si deve arrestare

Pubblico di seguito un appello a firma Daniela Brancati, Gim Cassano, Gianni Mattioli, membri del Comitato di Coordinamento Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, perchè non naufraghi questo progetto.

Vogliamo sperare che sussistano la volontà, il senso della realtà, e le condizioni minime perché il progetto di Sinistra e Libertà non affondi, disperdendone il significato e le potenzialità.
Allo scopo, è necessario fare uno sforzo diretto a valutare realisticamente punti di convergenza e di disaccordo, ed a aver rispetto gli uni delle ragioni degli altri. Siamo convinti che l’interesse della democrazia italiana, prima che quello dei soggetti che a suo tempo hanno dato vita a SL, poi SEL, richieda che questo progetto possa proseguire. E siamo quindi convinti che le ragioni per sviluppare questo percorso prevalgano su quelle dirette ad abbandonarlo.
Una sinistra “nuova” e capace di produrre buona politica e capacità di crescita richiede necessariamente la presenza delle diverse esperienze e tradizioni del riformismo progressista italiano, delle quali nessuna può esser considerata irrilevante. Non si tratta di porre in atto la semplice giustapposizione di percorsi sinora separati, a volte anche in modo conflittuale, ma di rispondere alle trasformazioni ed alle emergenze del Paese, che non sono solo dell’oggi, con nuovi approcci e sintesi che, non appartenendo in via esclusiva ad alcuno, richiedono un grande sforzo di confronto ed elaborazione.
Non ci deve affatto stupire che in questo tentativo si siano incontrate difficoltà, punti di vista, ed interessi divergenti. Ma queste non sono ragione sufficiente per rinchiudersi nel proprio guscio ed arrendervisi; e, semmai, confermano le ragioni per le quali la sinistra italiana è uscita sconfitta dai processi politici degli ultimi anni, ed indicano, per converso, una strada possibile per riprendere l’iniziativa
.
Rivolgiamo pertanto a tutti coloro che considerano SEL come un progetto utile al Paese e capace di grandi potenzialità un appello a non far fallire questo tentativo, cercando una possibile intesa fondata su un ragionamento che muova da premesse tendenti a considerare in termini realistici le attuali difficoltà.

1- Si ribadisca il significato riformista ed innovatore dell’idea di SEL come quello di una nuova sinistra, larga, aperta, plurale.
Che, se ha il fine di aggregare le forze della sinistra sinora disperse in tante e fallimentari esperienze, e di ritrovare consenso e radicamento, deve utilizzare metodi empirici ed induttivi, e deve partire dalla consapevolezza di molti errori commessi.
Che si colloca su posizioni più chiare e compiute rispetto al PD sul piano della difesa dei diritti individuali e collettivi, sul piano della difesa della democrazia e delle sue regole, sul piano delle politiche ambientali, sul piano dell’individuazione di un possibile criterio di sviluppo per la società postindustriale, e su quello degli interventi atti a promuovere merito, mobilità sociale ed equità.
Che vede la necessità di un rapporto non conflittuale e non subordinato nei confronti del PD, con il comune obbiettivo strategico di riprendere l’iniziativa politica nei confronti di una destra che ha vinto la battaglia politica e culturale nel Paese più per demeriti ed incapacità altrui che per meriti propri.
2- SEL sta in un progetto di questo genere, e nel percorso culturale, strategico e politico che tende a realizzarlo. In questo senso, il progetto mantiene la sua importanza, ed è necessario al Paese, prima ancora che alle sue componenti. Ciò richiede l’apporto di tutti coloro che vi hanno dato vita, nessuno escluso. Questo progetto mantiene, nonostante difficoltà e battute d’arresto, intatte le sue potenzialità, ed il dichiararlo esaurito, o volerlo bruciare nella camicia di forza della costruzione del n-simo partito della sinistra sarebbe venir meno ad una grande occasione.
Ci vorrà il tempo necessario alla costruzione di una cultura politica comune e di un organo che si doti di democrazia interna e ne rispetti le regole, e si dovranno affrontare infinite contraddizioni, ma la sua importanza è tale che esso non possa esser messo da parte sulla scorta di incomprensioni, mancanze di chiarezza e di lealtà. Tutti, nessuno escluso, ne usciremmo perdenti.
3- Nel frattempo, la politica incombe, con i suoi tempi, le sue scadenze, e con un’agenda dettata dalle emergenze del Paese. A questo occorre dare risposte. Occorre quindi che SEL possa dare il massimo grado possibile di risposte comuni, ad iniziare dalle liste per le Regionali nella misura più larga possibile e dall’assunzione comune di tutte le iniziative sulle quali sarà possibile convergere, che dovranno essere “targate” SEL, oltre che dai singoli soggetti politici. Ove non si verifichi tale convergenza, uno o più dei soggetti costituenti SEL potranno assumere le loro iniziative, ma senza la copertura di SEL.
4- Si stabilisca che di ogni contatto con altre forze politiche, a livello nazionale ed ai livelli regionali, si dia informazione preventiva tra i corrispondenti Segretari o Responsabili.
5- La funzione del Coordinamento, unico organo proclamato a rappresentare SEL, resta quella di svilupparne l’idea, i contenuti, la possibile forma, e di realizzare ed estendere il massimo grado di politiche ed iniziative comuni che sarà possibile mettere in atto; e, attraverso le Commissioni “dei 60”, concretare in termini di cultura politica e di capacità di proposta il progetto di SEL (per la prima), e (per la seconda) fornire le basi per l’idea di una forma politica innovativa, che consenta le partecipazioni individuali e quelle di soggetti politici e culturali collettivi, aventi rilevanza nazionale, locale, ed anche settoriale, senza richiedere alcun scioglimento preventivo. Cioè federale a partire dalla periferia, e però tale da consentire a chi ritenga di farlo come indviduo, di aderire, partecipare, generare e trovare rappresentanza.
6- Il fatto che alcuni dei soggetti fondatori di SEL, oltre a singoli aderenti, ritengano necessario costituirsi in un nuovo partito, è una legittima aspirazione, e può anche esser visto come un elemento di chiarezza. A condizione di concordare sul fatto che SEL si riferisce al tutto e non alla parte. E, di questo tutto, i socialisti sono parte integrante e necessaria.
In questo senso, l’Assemblea del 19-20 dovrebbe mantenere il carattere di Assemblea programmatica stabilito a Bagnoli, portandovi l’elaborazione sviluppata dalle Commissioni, e potrebbe essere il luogo nel quale chi lo ritenga annunci di costituirsi in partito, entro il percorso di SEL, ma senza poter essere, da solo, SEL.
Si chiarisca che, alla fine, SEL potrà farsi come soggetto politico comune a tutte le forze che vi hanno dato vita e che continuano a condividerne il progetto ed, auspicabilmente, altre, alle quali dovranno aggiungersi le adesioni di individui, associazioni, circoli; ciò non potrà avvenire in tempi brevi, e non potrà attuarsi che in una forma federativa innovativa, in linea con quanto detto sopra, senza la pretesa che alcuno debba sciogliersi preventivamente.
7- Occorre, con spirito di correttezza e lealtà, dirimere le questioni dei simboli e della ripresa e della gestione del sito, che dovrà rispondere ad una gestione collegiale ed alla logica federativa ispiratrice di SEL.
8- I Comitati Regionali e Provinciali già costituiti vanno integrati per assicurare, ove vi sia, la presenza di tutte le componenti di SEL. Essi avranno, nei rispettivi ambiti, funzione analoga a quella del Coordinamento Nazionale. Ovviamente, vi saranno aree nelle quali il livello e l’estensione della collaborazione potrà risultare più sviluppato di altre.
9- Non sarebbe cosa sbagliata l’individuare un Comitato di Garanti per SL: 4-5 persone di assoluto prestigio, non legate da dipendenza politica nei confronti di questo o di quello, e tali da poter svolgere forme di autorevole persuasione e giudizio all’insorgere di difficoltà.

Daniela Brancati, Gim Cassano, Gianni Mattioli. (25-11-2009)

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