
Di certo, tutte le dittature sono state preparate da una riforma linguistica, perché per imporre il potere, nella società di massa, si è sempre reso necessario modificarne la rappresentazione della realtà, orientandola verso i fini desiderati.
A dire il vero questo non vale soltanto per le dittature. Vale anche per le democrazie demagogiche, come l’Italia si avvia tristemente a diventare.
“Giustizialismo” è l’accusa che viene rivolta a chi chiede più giustizia (per esempio a Di Pietro, la cui protesta si incardina contro le leggi ad-personam); “teorema accusatorio” è la formula che il leader del PdL ha utilizzato a caldo per definire l’atteggiamento della magistratura, che si suppone quindi essere persecutorio, in occasione del recente arresto del presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco. Peccato che contro l’ex dirigente della CGIL gravino accuse molto pesanti (associazione a delinquere, corruzione e concussione) che sembrano, per altro, essere fondate, mentre la valutazione espressa da Berlusconi sarebbe adatta alla persecuzione di un innocente, o comunque di qualcuno sul quale non esistano prove a carico sufficienti. Certo, c’è la presunzione d’innocenza, ma da qui a parlare di accanimento giudiziario ce ne passa.
Nessun commento:
Posta un commento