mercoledì 7 ottobre 2009

ILLEGITTIMO!!!

Gim Cassano su Spazio Lib-lab

Sarebbe sbagliato vedere nella sentnza della Corte Costituzionale un pronunciamento contro Berlusconi; qualsiasi sentenza non è altro che un fatto giuridico, che astrae dai personaggi che vi sono coinvolti. In questo caso, la Consulta ha ritenuto che la norma in questione violi due articoli della nostra Carta Costituzionale. Che, sino a che non venga modificata sulla base delle procedure stabilite, non può esser sostituita da nessuna prassi e da nessuna Costituzione materiale. Ma questa è materia per giuristi.

Da un punto di vista politico, preoccupano invece le avvisaglie, minacciate da Umberto Bossi, di un cosiddetto “ricorso al popolo”, come se una sentenza che è sfavorevole al Capo del Governo solo in virtù della invereconda commistione di interessi che egli ha creato su di sè ed attorno a sè, di per sè implichi una sorta di colpo di stato. Lo stesso ragionamento si è visto al riguardo della sentenza che ha condannato in sede civile Fininvest a pagare 750 milioni di danni a CIR (pubblicata per esteso su questo sito), e letta come un siluro della magistratura milanese al capo del governo.

Il presidente del consiglio, se ne ricorrono le condizioni, deve poter essere processato, per atti estranei e precedenti all’esercizio delle sue funzioni. Ma una sentenza che sancisce questo principio non va letta come un fatto politico. Il giudizio politico sull’operato del governo, sulla sua inadeguatezza politica e morale è altra cosa, e va dato nelle sedi opportune, sulla base di considerazioni politiche, ad iniziare dalla valutazione sulla responsabilità di aver trascinato il Paese in una gravissima crisi della democrazia e delle sue regole per proteggere e perpetuare all’infinito la commistione di interessi personali, finanziari, e politici che ruota attorno alla figura del presidente del consiglio.

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