Il direttore del British Museum di Londra, Neil MacGregor, ha selezionato i cento oggetti che hanno fatto la storia dell’umanità; anzi, per ora sono 99, per il 100esimo pare voglia creare un po’ di suspense e rivelarlo solo alla fine. In ogni caso, a giudicare dagli oggetti anticipati dal Sunday Times, appare chiara la vocazione comprensibilmente positivista, molto inglese, della faccenda: la lancia, le mummie dei faraoni, la stele di Rosetta e la carta di credito in qualche modo definiscono un percorso di progresso – almeno fino alla Stele di Rosetta compresa. Ribaltando questo più o meno tacito assunto, e accogliendo tuttavia l’indicazione dello stesso Mac Gregor che il centesimo oggetto debba essere "il più contemporaneo possibile. Qualsiasi cosa sarà, dovrà essere un oggetto che riflette quello che occupa oggi la mente dell'uomo [corsivo mio]", vorrei far pervenire alcune modeste proposte:
Il bisturi.
un SUV così grande, che se fai un incidente stradale le persone coinvolte che riesci a vedere sono quelle che abitano dal terzo piano in su.
La cultura di Sandro Bondi o un oggetto che sappia degnamente rappresentarla.
Il fondoschiena di Angelina Jolie.
Il fondoschiena di Sandro Bondi (inteso come oggetto che sappia degnamente rappresentare la sua cultura).
Un centro commerciale all’ora di punta (dove recarsi dopo aver parcheggiato il SUV in quarta fila, forse sopra a cinque utilitarie).
Facebook (il solo pensiero che potrebbe essere davvero il centesimo “oggetto” mi fa rabbrividire, quasi quasi preferisco il Suv…o il fondoschiena di Bondi).
Mariastella Gelmini, intesa come concretizzazione, dunque in questo senso come “oggetto”, di Sandro Bondi, della sua cultura e del suo fondoschiena.
Calderoli, come simbolo di ciò che resta della cultura di Bondi dopo un frontale con un SUV lanciato a tutta velocità.
I muscoli di Arnold Schwarzenegger.
Renato Brunetta, inteso come ciò che resta di un SUV lanciato a tutta velocità, dopo un frontale con Arnold Schwarzenegger.
Un libro dell’ultima Oriana Fallaci, simbolo di ciò che resta della cultura dopo che questa è stata plasmata dai film di Arnold Schwarzenegger.
Si potrebbe seguitare.
Il bisturi.
un SUV così grande, che se fai un incidente stradale le persone coinvolte che riesci a vedere sono quelle che abitano dal terzo piano in su.
La cultura di Sandro Bondi o un oggetto che sappia degnamente rappresentarla.
Il fondoschiena di Angelina Jolie.
Il fondoschiena di Sandro Bondi (inteso come oggetto che sappia degnamente rappresentare la sua cultura).
Un centro commerciale all’ora di punta (dove recarsi dopo aver parcheggiato il SUV in quarta fila, forse sopra a cinque utilitarie).
Facebook (il solo pensiero che potrebbe essere davvero il centesimo “oggetto” mi fa rabbrividire, quasi quasi preferisco il Suv…o il fondoschiena di Bondi).
Mariastella Gelmini, intesa come concretizzazione, dunque in questo senso come “oggetto”, di Sandro Bondi, della sua cultura e del suo fondoschiena.
Calderoli, come simbolo di ciò che resta della cultura di Bondi dopo un frontale con un SUV lanciato a tutta velocità.
I muscoli di Arnold Schwarzenegger.
Renato Brunetta, inteso come ciò che resta di un SUV lanciato a tutta velocità, dopo un frontale con Arnold Schwarzenegger.
Un libro dell’ultima Oriana Fallaci, simbolo di ciò che resta della cultura dopo che questa è stata plasmata dai film di Arnold Schwarzenegger.
Si potrebbe seguitare.
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