È in corso un vergognoso sforzo pseudo-dottrinale della Chiesa per derubricare la pedofilia e peccatuccio di second’ordine
Silvio Berlusconi, prendendo inaspettatamente posizione sulla lettera di Benedetto XVI sulla questione pedofilia, elogia “la sincerità e l’umiltà delle parole del pontefice”. Ben diverse reazioni si sono registrate altrove, per esempio gruppi americani che rappresentano i bambini vittime di abusi sessuali hanno considerato “evasive e offensive” le parole di Benedetto XVI.
Nella presa di posizione del cavaliere potrebbero certo aver influito le imminenti elezioni regionali, ma in fondo molto di più ha influito il suo naturale e demagogico atteggiamento auto assolutorio, del tutto consimile a quello assunto nella fattispecie, e da sempre sulla questione della pedofilia, dal Vaticano. Quando Benedetto XVI dice “chi è senza peccato scagli la prima pietra” (una frase usata per giustificare preti pedofili!), è chiaro che il cavaliere si trova cointeressato a difendere esattamente la stessa linea, lui che non può di certo vantare sobrie frequentazioni, e che basa da sempre la sua strategia nel dimostrare che le ricadute politiche della sua condotta personale tutt’altro che irreprensibile non sono rilevanti e che in fondo non è criticabile, perché nemmeno gli altri sono esenti da vizi e peccatucci.
La Chiesa dovrebbe molto riflettere sul fatto che un avallo alle sue acrobazie verbali, tese a difendere null’altro che se stessa, provengono da chi, sopra tutti, ha avvilito la morale pubblica per il proprio personale tornaconto.
Dovrebbe riflettere seriamente la Chiesa, ma non credo che lo farà, perché essa appare oggi anzi tutto un sistema di potere e, in quanto tale, interessata a difendere se stessa e perpetuarsi ad ogni costo. Lo dimostra il fatto che, oltre alla pratica della pedofilia, di per sé vergognosa, sia in atto un vergognoso tentativo pseudo-dottrinale di derubricare la pedofilia a peccatuccio di second’ordine. Questo tentativo non è nuovo, me ne ero già occupato nel 2007, commentando un’intervista a Vittorio Messori, scrittore cattolico coautore di libri con Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI, che conteneva una chiarissima giustificazione della pedofilia.
A parte il plauso di un campione d’immoralità come Silvio Berlusconi, nulla è cambiato in questa vergogna che non si fa scrupolo di passare sopra a infanzie violate.
Silvio Berlusconi, prendendo inaspettatamente posizione sulla lettera di Benedetto XVI sulla questione pedofilia, elogia “la sincerità e l’umiltà delle parole del pontefice”. Ben diverse reazioni si sono registrate altrove, per esempio gruppi americani che rappresentano i bambini vittime di abusi sessuali hanno considerato “evasive e offensive” le parole di Benedetto XVI.
Nella presa di posizione del cavaliere potrebbero certo aver influito le imminenti elezioni regionali, ma in fondo molto di più ha influito il suo naturale e demagogico atteggiamento auto assolutorio, del tutto consimile a quello assunto nella fattispecie, e da sempre sulla questione della pedofilia, dal Vaticano. Quando Benedetto XVI dice “chi è senza peccato scagli la prima pietra” (una frase usata per giustificare preti pedofili!), è chiaro che il cavaliere si trova cointeressato a difendere esattamente la stessa linea, lui che non può di certo vantare sobrie frequentazioni, e che basa da sempre la sua strategia nel dimostrare che le ricadute politiche della sua condotta personale tutt’altro che irreprensibile non sono rilevanti e che in fondo non è criticabile, perché nemmeno gli altri sono esenti da vizi e peccatucci.
La Chiesa dovrebbe molto riflettere sul fatto che un avallo alle sue acrobazie verbali, tese a difendere null’altro che se stessa, provengono da chi, sopra tutti, ha avvilito la morale pubblica per il proprio personale tornaconto.
Dovrebbe riflettere seriamente la Chiesa, ma non credo che lo farà, perché essa appare oggi anzi tutto un sistema di potere e, in quanto tale, interessata a difendere se stessa e perpetuarsi ad ogni costo. Lo dimostra il fatto che, oltre alla pratica della pedofilia, di per sé vergognosa, sia in atto un vergognoso tentativo pseudo-dottrinale di derubricare la pedofilia a peccatuccio di second’ordine. Questo tentativo non è nuovo, me ne ero già occupato nel 2007, commentando un’intervista a Vittorio Messori, scrittore cattolico coautore di libri con Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI, che conteneva una chiarissima giustificazione della pedofilia.
A parte il plauso di un campione d’immoralità come Silvio Berlusconi, nulla è cambiato in questa vergogna che non si fa scrupolo di passare sopra a infanzie violate.
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