La dichiarazione del cavaliere su Saviano, che con Gomorra farebbe cattiva pubblicità all’Italia, è davvero atroce. Ma non c’è soltanto l’indelicatezza, la superficialità e la gravità di una simile affermazione resa da un primo ministro su un intellettuale che vive nel mirino dalla camorra; mi viene anche in mente una riflessione di non molto tempo fa di Michele Serra: L’Italia per Berlusconi, faceva notare, è una vetrina da tenere pulita. Nel suo parossismo demagogico il cavaliere vuole far credere, al solito, che vada tutto bene; meglio nascondere la polvere sotto il tappeto e non fare “brutta figura” (come se poi non facesse e non facessimo, anche grazie a lui, anche troppe). La vicenda intellettuale e personale di uno scrittore che mette a rischio la propria vita per raccontare una verità scomoda gli è costituzionalmente incomprensibile.
sabato 17 aprile 2010
Il cavaliere, Saviano e la “brutta figura”
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