giovedì 3 giugno 2010

Punti di vista

Secondo il viceministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani: "Il Tg1 è il migliore
il Tg3 fa mezz'ora di danni".

L’opposizione parla di “vaniloquio”, in realtà le dichiarazioni di Romani non hanno bisogno di troppi commenti. O qualcuno ha mai sentito di un gerarca nazista che abbia criticato pubblicamente l’operato di Goebbels? (Visto che ultimamente al cavaliere piace citare Mussolini, mi permetto di fare anch'io un riferimento ai regimi totalitari, in un contesto che mi sembra più appropriato, quello della manipolazione dell'informazione).

Ma certo, lo so, non siamo mica in dittatura, e l'informazione in Italia è libera. Intanto ne approfitto per segnalare che Freedom House ha da poco pubblicato il suo rapporto annuale, collocando l’Italia al 72esmio posto nel mondo per libertà di stampa, tra i Paesi “parzialmente liberi”. Una posizione che occupiamo a pari merito: ci fanno compagnia Hong Kong, Benin e India. Ci precedono di una posizione il Sud Africa e le Isole Tonga.

Quanto all’informazione televisiva, che versa in una situazione molto peggiore rispetto alla stampa, ha ragione Romani: ormai ci dobbiamo accontentare di mezz’ora di danni. Per fare “danni” più prolungati e persistenti, oltre a quei pochi giornali che fanno ancora il loro mestiere, c’è rimasta la Rete.

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