domenica 11 maggio 2008

Nel nome della sicurezza

Il Pacchetto Sicurezza, al quale il governo si accinge a dare pronta attuazione, si incentra su due cardini: l’espulsione dei clandestini, sulla scorta della direttiva europea che consente l’allontanamento dei cittadini comunitari indesiderati, e la revisione della legge Gozzini, che permette la sospensione condizionale della pena. Sempre in materia di immigrazione, il Viminale invocherà la sospensione degli accordi di Schengen, per poter ripristinare i controlli sugli ingressi dalla Romania.

Grazie al mandato ricevuto dagli elettori, ora il neo-insediato governo di centro-destra ha l’autorità necessaria per dare corso al proprio programma, a cominciare dal Pacchetto Sicurezza, che è già sul tavolo di Silvio Berlusconi. Priorità numero uno: le politiche sull’immigrazione.
Sull’argomento, l’orientamento del governo è noto: piena attuazione della Bossi-Fini, intensificando le espulsioni, di comunitari e non. Il requisito fondamentale per restare in Italia sarà, sulla scorta della Direttiva europea che consente l’allontanamento dei comunitari indesiderati, quello della soglia del reddito legale: l’immigrato deve dimostrare di potersi sostentare. Altro requisito è quello di un’abitazione “regolare”. A conferma di questa impostazione si è espresso chiaramente il neoministro della semplificazione legislativa Roberto Calderoli: «Per gli immigrati si chiedono abitazioni regolari e soprattutto che dimostrino di avere un reddito. Aggiungerei: un reddito che viene da attività lecite. Bisogna dimostrare che è una persona onesta. Altrimenti scatterà l’espulsione». Se non esistono questi requisiti non potrà dunque essere concesso il certificato di residenza. Inoltre, dopo novanta giorni, potrebbe scattare l’espulsione.



La vignetta è di Antonio Bruno

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2 commenti:

rougie ha detto...

Hei! bello il restyling del blog!
anche le vignette di antonio!

Anonimo ha detto...

grazie grazie ;)