giovedì 29 aprile 2010

La strage quotidiana


Leggo sull’Ansa dell’ennesimo investimento di pedoni da parte di un conducente “ubriaco”, come recita il titolo, e mi chiedo ancora una volta se questa sempre ribadita centralità dell’alcol sia davvero il cuore del problema – senza togliere che in molti casi particolari il concorso dell’alcol può essere evidentemente un fattore decisivo.

Continuando a leggere mi accorgo che, come mi aspettavo, la notizia più importante non solo non viene riportata nel titolo ma, anche nel testo del breve articolo di meno di quindici righe, compare soltanto alla riga dieci: i pedoni investiti stavano attraversando sulle strisce pedonali. Diversa è la natura del problema, rispetto a quella enfatizzata dalla politica (la “tolleranza zero” verso l’alcol è uno dei cavalli di battaglia della Lega) e martellata insistentemente dai media: inutile dire che anche i notiziari televisivi che avevo ascoltato avevano dato la notizia più o meno allo stesso modo, sottolineando che l’investitore era ubriaco. Intendiamoci, non è certamente una buona cosa che lo fosse, ma non è la notizia principale e soprattutto non è il problema principale. La notizia e il problema sono che i pedoni stavano attraversando sulle strisce. È questa la quotidiana strage che in Italia supera i livelli di guardia, mietendo, non a caso, molte più vittime di Paesi dove pure si beve più che in Italia, ma dove più alto è il tasso di senso civico. Al di là del caso particolare, il nesso tra l’assunzione di quantità eccessive di alcol e l’investimento di pedoni non è certamente irrilevante – ed è evidente che in alcuni casi particolari possa essere determinante; ma molto più decisivo, eppure molto meno sottolineato, è il nesso tra investimento di pedoni e inosservanza delle più elementari regole del codice stradale al livello dei comportamenti diffusi (e senza bisogno di aver bevuto una sola goccia d’alcol).

È questa radicata mancanza di senso civico che in Italia provoca la morte di un numero di pedoni compresi tra 700 e 800 ogni anno: molti di questi vengono uccisi mentre attraversano sulle strisce perdonali, sulle quali avrebbero precedenza. E invece vengono falcidiati e uccisi da conducenti che non hanno necessariamente il vizio di bere, ma il difetto di essere allergici alle regole. Certo, a volte possono essere anche ubriachi, ma molto più spesso sono perfettamente sobri. Provate ad attraversare la strada sulle strisce in un qualsiasi Paese dell’Europa continentale e nordica e vedete se notate qualche differenza.

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