L’ormai consueto teatrino estivo innescato dalla visita dell’amico e socio in affari del premier Silvio Berlusconi, il colonnello Gheddafi, ha dimostrato una volta in più quello che ho scritto più volte – ma mi sembra del resto evidente: che questo governo non ha alcuna chiara linea di politica estera, si preoccupa solo di concludere affari, poco importa se i partner economici si chiamano Vladimir Putin o Muammar Gheddafi. Un amico che sarebbe imbarazzante per chiunque, quello che ci si vergogna, per chi deve vergognarsi degli amici, di presentare ad altri amici, per esempio ai leghisti, che da parte loro si fingono indignati, ma naturalmente passano del tutto sotto silenzio la “politica dei respingimenti” (non molto cristiana, volendo), che al leader libico li lega in modo molto significativo. Che dire di questa ipocrisia che cerca di dissimulare l’imbarazzo?
Non è questione di destra o di sinistra. È semplicemente uno spettacolo squallido.
Nessun commento:
Posta un commento