domenica 10 ottobre 2010

Quelli che sono troppo intelligenti per dedicarsi alla politica vengono puniti essendo governati dagli sciocchi

Leggendo un articolo del New York Times sulla vergognosa barzelletta antisemita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (! No, dico, ci troviamo a commentare cose di questo tipo e a spostare ogni volta in avanti il limite di quello che può accadere) mi soffermo a leggere i commenti di alcuni lettori con una certa curiosità; in effetti penso che l’operazione possa essere utile, per fare un paio di passi fuori e capire meglio il quadro. Ne riporto alcuni:

“A country known for bringing us the renaissance is being ruled, now for years, by an ego-manic, self-centered, ruthless, womanizer, who... will do everything to prevent women to have their share in politics. Still, it is astonishing that a person with dignity would vote for him, again and again. I think, this speaks volumes about Italians. You get what you deserve (or vote for)”

“Italy is making Iran look good”

“Berlusconi is an ignorant clown. At most, he should be on late night cable TV with his bevy of young beauties.”

Qualcuno scrive anche “Only in Italy” e francamente qui, malgrado tutto, la tentazione di ricordare a chi scrive che la maggioranza degli americani ha votato presidenti come Ronald Reagan e G.W. Bush è sacrosanta.  Qualcuno in effetti lo fa notare, commentando in modo lapidario: “Americans voted for Bush twice”.

È che, probabilmente, ha ragione un utente che, citando saggiamente Platone, scrive: “Those who are too smart to engage in politics are punished by being governed by those who are dumber”, cioè – traduco dall’inglese – “Quelli che sono troppo intelligenti per dedicarsi alla politica vengono puniti essendo governati dagli sciocchi”. La massima va integrata con una considerazione di contesto: Platone, essendo greco e quindi candido (il male si commette per ignoranza), non distingueva sostanzialmente tra sciocchi e furbi mistificatori.

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