Chi scrive è tutto fuorché un sostenitore della ricetta neoliberista, ma non esistono alternative al governo Monti che si va profilando. Che comporterà una medicina amara per risanare i conti pubblici, senza essere certamente la cura ai mali radicati e ai grandi nodi irrisolti dell’Italia, ma non è di questo che parliamo, si tratta di non andare a picco. Per ora. Chi in queste ore vi si oppone chiedendo elezioni subito a mio avviso sbaglia; elezioni immediate sarebbero ovviamente state la soluzione migliore se non fosse per due motivi: 1) richiederebbero dei tempi che non ci possiamo (più) permettere; 2) comunque, non con questa legge elettorale.
Un governo a guida Monti deve dunque prevedere alcune condizioni per essere accettabile: fare la patrimoniale, riformare l’attuale legge elettorale, non durare troppo e, aggiungerei, estromettere o almeno contenere la feccia che ci ha portato sulla soglia del disastro.
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