mercoledì 4 marzo 2009

L'attacco alla "net neutrality"

Recentemente (per la precisione qui) ho scritto sul tentativo del governo di controllare la rete obbligando i gestori a rimuovere i contenuti ritenuti “criminali”. Nei giorni scorsi un lettore mi ha scritto una mail molto dettagliata sull’argomento, ricordandomi che il disegno di legge del governo italiano “semplicemente riprende e anticipa il contenuto del ‘pacchetto telecom’, che sta per passare al Parlamento Europeo e determinerà le leggi nazionali in materia.”. Prosegue il mio corrispondente: “Il pacchetto, che metterà fine al principio della net neutrality, passerà senza che nessun cittadino dei paesi membri lo venga a sapere”.

Seguono alcune informazioni dettagliate, che mi sembra utile riportare così come le ricevo:


“Il pacchetto:

- permetterà il filtraggio di contenuti, applicazioni e servizi - Direttiva Servizi Universali, Articolo 22(3),
- il rifiuto di accesso a materiale on-line protetto da copyright attraverso tentativi di imposizione, anche quando tale accesso è legale, per mezzo della "cooperazione" fra fornitori di accesso e "i settori interessati alla promozione di contenuto legale" - Direttiva Servizi Universali, Articoli 33(2a), 20(2b), 21(4a); e Direttiva Quadro, Articolo 8(4g),
- la minaccia alla privacy dell'utente attraverso la memorizzazione e l'elaborazione dei dati personali per "motivi di sicurezza" - Direttiva sulla Privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche, Articolo 6(6a).

Allo stesso tempo,

1. sono state rimosse le protezioni per gli utenti contro le pratiche discriminatorie, le sanzioni sproporzionate e le restrizioni inique di servizio - Direttiva Quadro Articolo 8 (4g) e Direttiva servizi universali Articolo 32a;

2. sono stati indeboliti i controlli regolatori sulle attività dei fornitori di servizio, che proteggerebbero contro pratiche inique, restrittive o discriminatorie - Direttiva servizi universali, Articolo 22(3).”

Non è la prima volta che in Europa si cerca di far passare una legislazione fortemente restrittiva su internet, tesa a limitare la libertà di utilizzo del mezzo da parte dell'utente. In Francia Sarkozy è già riuscito a imporre un pacchetto di norme che va in questa direzione e durante il semestre di presidenza francese cercò di estendere a tutta l’Europa la stessa legislazione, tesa in ultima analisi a tutelare gli interessi delle major, tramite l’obbligo imposto ai provider di denunciare gli utenti che scaricano molto.

Questi orientamenti si basano sul rapporto Medina, cche raccomandava al Parlamento europeo l'adozione di una serie di limitazioni all'uso di internet e che avrebbe dovuto costituire la base anche del pacchetto telecom. Così non è stato, grazie alla mobilitazione che è venuta proprio dalla rete, e il rapporto Medina al momento è stato accantonato. Il ‘pacchetto telocom’, invece, prosegue il suo cammino.


Nessun commento: